Napoli-Genoa non è una partita come le altre. È storia di un gemellaggio, di fraternità tra due tifoserie che l’odio non l’hanno mai sperimentato. Un appuntamento di sport e amicizia che, però, rischia di passare inosservato. Perché la mente dell’ambiente partenopeo è già progettato al mercoledì successivo, per la trasferta del Bernabeu. Sarri cerca di tenere alta la concentrazione, perché perdere altri punti sarebbe nocivo per il prosieguo della stagione. E il Genoa come arriva al San Paolo? Per spiegare il momento dei rossoblu la nostra redazione ha contattato Valerio Arrichiello, collega de Il Secolo XIX
Come arriva il Genoa alla sfida di venerdì?
“Il Genoa arriva a Napoli in un momento difficile, il più duro della stagione. La squadra non vince dal 15 dicembre quando, nella prosecuzione del match sospeso l’11 settembre per pioggia, ha battuto la Fiorentina. Non vince da sette partite e domenica ha perso in casa la partita col Sassuolo che doveva essere la gara della svolta. Il Grifone paga alcune partenze eccellenti (Rincon, Pavoletti e Ocampos) e gli infortuni, soprattutto a centrocampo, come quelli di Veloso e Rigoni che però per Napoli ci saranno. Juric però si dice più tranquillo ora rispetto a un mese fa perché contro il Sassuolo ha visto nuovamente, almeno a tratti, il suo gioco ma dice anche che bisogna assolutamente risolvere i problema dei troppi gol presi su calci piazzati. I nuovi arrivati hanno bisogno di tempo per inserirsi, ma, dopo questa lunga serie negativa, l’ambiente inizia un po’ a surriscaldarsi anche se, fortunatamente, la zona retrocessione è molto lontana”.
Sfida speciale per Pavoletti: quali strascichi ha lasciato la sua cessione a Genova?
“Sicuramente l’addio di Pavoletti è stato doloroso per i tifosi del Genoa che lo adoravano. È arrivato al Genoa come ultimo attaccante e si è fatto strada a suon di gol anche se nella stagione in corso ha giocato poco per via degli infortuni ed è stato sostituito bene da Simeone. Direi che i tifosi si dividono in due partiti, c’è chi capisce la sua scelta, vista anche l’età, e lo ringrazia per i gol fatti col Genoa e chi non gli perdona le dichiarazioni di inizio stagione quando aveva promesso che sarebbe rimasto ancora un anno in rossoblù”.
Quale squadra ha guadagnato di più dall’affare Pavoletti?
“Difficile dire chi ci ha guadagnato di più. Per il Genoa è stata un’operazione buona e doverosa, perché lo ha venduto a una buona cifra, incassando soldi necessari per tenere i conti a posto e ha già trovato un ottimo sostituto come Simeone. Al momento forse sembrerebbe che ci abbia guadagnato il club rossoblù, però se Pavoletti riuscirà a far vedere anche a Napoli quello che ha mostrato al Genoa anche per gli azzurri sarà un buon colpo. Sicuramente, per sfruttare meglio Pavoletti, il Napoli dovrà cambiare un po’ il suo gioco, facendo più cross, ma con un Mertens in stato di grazia e Milik che sta rientrando, per Leonardo non sarà facilissimo trovare spazio”
Il mercato di gennaio ha svuotato il Genoa dei suoi migliori elementi: quando hanno pesato le cessioni sugli ultimi insuccessi?
“La cessione che sta pesando di più è quella di Rincon alla Juve: il venezuelano era l’anima della squadra e del centrocampo. Senza di lui, il Grifone è più fragile, e anche la difesa ne sta risentendo. El General era quello che suonava la carica nei momenti difficili. La sua assenza sta pesando ancora di più perché contemporaneamente si era fatto male Veloso e i nuovi arrivati, Cataldi e Hiljemark devono ancora adattarsi al gioco del Genoa. L’addio di Pavoletti sta pesando meno visto che Simeone sta facendo bene e anche Ocampos qui al Genoa aveva fatto bene a sprazzi. Molto pesante anche l’infortunio di Perin che è un elemento importante anche a livello di spogliatoio”.
La posizione di Juric è in bilico?
“Per ora Juric non rischia per vari motivi. Primo: è il presidente Preziosi che lo ha voluto con forza al posto di Gasperini e quindi cercherà di difendere con forza la sua decisione. Secondo: la zona retrocessione è ancora molto lontana. Terzo: Juric ha l’alibi delle cessioni e degli infortuni. Penso che il Genoa gli darà ancora un po’ di tempo. Poi, magari, se la crisi dovesse continuare anche nelle prossime tre partite (Napoli e Pescara in trasferta e poi in casa col Bologna) allora le cose potrebbero cambiare”.
Quale sarà la formazione anti-Napoli?
“Ancora presto per dirlo, Juric deciderà tra oggi e domani. Provando ad anticiparla direi che in porta ci sarà sicuro Lamanna, in difesa con l’assenza di Izzo probabile che vadano in campo Munoz Burdisso e Gentiletti. A centrocampo, in mezzo Veloso con uno tra Cataldi e Hiljemark con Laxalt a sinistra e ballottaggio Edenilson-Lazovic a destra. Davanti Simeone centravanti, Rigoni sul centrodestra ( se ce la fa, altrimenti potrebbe essere avanzato Hiljemark) e probabilmente Palladino sul centrosinistra”.