Conferenza stampa, Sarri: “Al momento Mertens è il centravanti. La forza del nostro collettivo è determinante”

Al termine del match tra Napoli e Genoa si è espresso Maurizio Sarri in conferenza stampa.

Queste le parole del tecnico toscano: “Noi non cercavamo biglietti da visita, ma una partita seria senza leggerezze. Dopo aver sofferto all’inizio abbiamo fatto una partita seria e ritengo questa partita un passo in avanti come maturità. Rog? Sta crescendo e mi sta dimostrando grande duttilità. Ha giocato da esterno e lo ha fatto bene, anche perché ha una gamba prorompente; però deve imparare a farlo senza palla. La mia scelta in questa partita proprio perché loro giocano uomo contro uomo era di avere giocatori che giocano bene palla al piede. Infatti volevamo entrargli dentro con capacità e tecnica: Mertens, Hamsik, Zielinski, Insigne. Per questo ho scelto Diawara in mezzo al campo, per bilanciare il tutto. Gli attaccanti? Pavoletti è attaccante, centravanti, ma è migliorato molto. Rispetto a Milik è diverso, anche perché questo può giocare pure con tre punte. Ma noi in questo momento abbiamo un centravanti che ha fatto 16 goal, che dobbiamo tenere in considerazione. Al momento è Mertens il centravanti. Maggio? Ha fatto una buona prova non solo individuale, ma anche di reparto; sta bene ora. I rimproveri? Se bastasse farsi sentire con i ragazzi le vincerei tutte. La loro pressione nella seconda parte del primo tempo era calata e la nostra cresciuta. All’inizio abbiamo concesso più spazi, ma nel secondo tempo siamo entrati più aggressivi; i presupposti per far male si sono creati già nel primo però. Mertens nel secondo tempo ha fatto quanto gli ho chiesto, partendo palla al piede e muovendo il gioco con il movimento degli altri ha potuto saltare gli uomini. Collettivo? La forza del collettivo è determinante. Noi ci esaltiamo a giocare in velocità e per farlo bisogna saperlo fare con tutti i compagni. Abbiamo giocato davvero bene, ma è necessario avere dei giocatori predisposti a farlo. L’anno scorso avevamo un punto di riferimento che sapevamo prima o poi ci portasse in vantaggio, mentre quest’anno abbiamo giocato in maniera diversa, sia con Milik che poi con Mertens. Il Genoa nei primi venti minuti ha fatto un lavoro dispendioso; infatto poi hanno allentato la presa. In certe situazione è utile rimanere in partita perché le situazioni poi si creano. Ho chiesto molto movimento senza palla, soprattutto a Dries. Lorenzo invece doveva giocare più vicino all’attaccante perché all’inizio prendeva palla troppo basso. Alla fine, però, le partite non le cambiano questi dettagli ma l’atteggiamento mentale”.

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