C’è chi corre per l’intero corso della sua esistenza, trascorre la propria vita a sprintare. Che non significa scappare, sia ben chiaro. Piuttosto inseguire. Cosa? Un sogno, un’idea, una persona, una possibilità . Correre significa superare in velocità le persone che affollano il ritmo del nostro quotidiano. È una questione di volontà e… velocità . Ed anche di dedizione, sacrificio, consapevolezza. Non è facile capire quando è il momento giusto per smettere di correre, o anche solo per prendersi il tempo di rifiatare. È una questione di scelte.
CHRISTIAN MAGGIO E IL NAPOLI
Christian Maggio corre da quando ha iniziato a calcare i campi da calcio. Ha fatto il terzino, l’ala, il quinto di centrocampo. Ha attaccato e difeso, ha inseguito e rincorso. Ha segnato e fatto segnare i compagni. E certo, ha vestito le maglie di Vicenza, Treviso, Fiorentina e Sampdoria. Ma soltanto una gli è rimasta cucita addosso come seconda pelle: quella azzurra del Napoli, maglia che Maggio indossa dal 2008. Otto anni e mezzo lo hanno reso un monumento, un’istituzione all’interno dei canoni del tifo. Perché i requisiti che un tifoso è solito chiedere ai propri calciatori (il rispetto per la maglia, in primis) appartengono tutti a questo ragazzo veneto ma partenopeo d’adozione.Â
E sì, Maggio corre ancora per la maglia azzurra. Malgrado una carta d’identità sbiadita dai segni dell’incedere degli anni: son 35. Toh, oggi. Beh, tanti auguri Christian! La presenza contro il Genoa è servita a mo’ di regalo di compleanno. A caval donato, in fondo, non si guarda in bocca. Christian ha reagito con una prestazione di spessore, di chi si prende giuoco del tempo che avanza. Corre veloce, è galantuomo ma anche vipera. Otto anni e mezzo, d’altronde, sono passati in un batter d’occhio. 286 presenze e 23 reti dopo eccoci qua, a parlare ancora di questo ragazzo. Il numero 11 azzurro è divenuto marchio registrato, proprietà privata di Maggio.
LA NUOVA VITA DI CHRISTIAN MAGGIO
In barba a chi avrebbe desiderato un suo addio. Certo, ha beccato qualche improperio nella fase calante della sua carriera, ma è sempre stato in grado di risollevarsi dalle ceneri. E, soprattutto, s’è reso furbo, ha capito come rendersi utile alla causa azzurra. Si è messo al servizio di Hysaj, per fargli da chioccia. Pur giocando poco e rischiando di finire nel dimenticatoio. Ha preteso più spazio e l’ha ottenuto, ricambiando la fiducia con la solidità delle prestazioni. Nove presenze in questa stagione. La dimostrazione che, quando chiamato in causa, Maggio si è sempre fatto trovare pronto.
Uomo serio in campo e fuori. Non una parola fuori posto, ma tante per mediare tra ADL e la squadra durante il ritiro imposto dal presidentissimo nella primavera 2015. Christian Maggio è un monumento e nel calcio moderno, quello dei contratti che valgono come carta straccia, degli affaristi cinesi e dei falsi baci alle maglie, ce ne vorrebbero di più come lui. E, malgrado i 35 anni oggi compiuti, lui continua a correre. In futuro, magari, lo vedremo dietro ad una scrivania, in giacca e cravatta. A rappresentare il Napoli, ovviamente.
Auguri Christian.Â
Vittorio Perrone
RIPRODUZIONE RISERVATA