L’attore napoletano Silvio Orlando, protagonista nel ruolo del Cardinale Voiello nella fortunata serie tv ‘The Young Pope‘, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera, parlando della sua passione per i colori azzurri e soprattutto di Real Madrid-Napoli, al quale Orlando assisterà dal vivo:
Sullo striscione ‘Cardinal Voiello uno di noi’
“Iniziamo col dire che quello striscione ha portato bene: quattordici risultati positivi di fila. L’apprezzamento era prevedibile ma non scontato.
È la dimostrazione che il tifo è diventato una faccenda trasversale che unisce intellettuali e sottoproletari. Ci sono siti coltissimi dove si disquisisce di Heidegger e degli schemi di Sarri. N
on ci sono steccati, la grande maestria e l’eleganza formale di Paolo arrivano al cuore. Perché il tifo è un’esigenza vitale”.
Quello di Voiello è da vero ultrà.
“Lui ormai vive di vita propria, mi ha chiamato e io, quando succede, mi lascio possedere volentieri da lui. Mi sento un clandestino che si gode il privilegio”.
E lei quanto è tifoso?
“Abbastanza per ritrovarmi con altri cinquanta il giorno dello scudetto a piazza del Duomo a fare avanti e indietro in galleria fino allo sfinimento”.
Com’è il Napoli di Maurizio Sarri?
“Mi piace molto: il suo è un corso operaio, un grande progetto moderno. Pur non avendo players mondiali è partito dai giovani talenti, puntando sul collettivo.
Siamo stati più orientati sul Sudamerica, ora con tutte queste H e queste K siamo a trazione mitteleuropea. Mi piace considerarlo un viatico anche per la città”.
Cosa vi siete detti quando è andato a trovarlo al centro tecnico di Castel Volturno?
“Mi ha colpito che da noi non ci sia una scuola. Molti giocatori italiani arrivano dalle nostre parti, il calcio resta una grande attrazione e opportunità per i ragazzi.
Ma chi ha talento ha bisogno di tagliare il cordone ombelicale con la famiglia e l’ambiente. I giovani vengono portati al Nord. La nostra sarà una città normale quando anche il Napoli potrà avere qui il suo vivaio”.