Sulle pagine de Il Mattino è intervenuto il politico e regista Walter Veltroni. Veltroni è un grande appassionato di calcio, tifoso juventino, invitato dal suo amico De Laurentiis come porta fortuna. Il regista e scrittore è stato lieto di accompagnare il Napoli in una sfida così importante. Il suo supporto in Europa per gli azzurri oltre che per i bianconeri non è mai mancato a suo dire. Queste le sue parole:
“Il significato di Maradona allo stadio? Impossibile pensare sia un peso. Non scherziamo Maradona è un simbolo. Nel documentario “Gli occhi cambiano” abbiamo dedicato una puntata a provare di spiegare il rapporto tra Diego e Napoli. Quando ho conosciuto Sarri? Lui è un professionista raffinato. I suoi interessi vanno oltre l’aspetto calcistico. Oltre a dedicarsi completamente al lavoro ha introdotti elementi di innovazione nel nostro calcio. La sfida tra Sarri e Zidane? Molto affascinante. Per Zidane certe atmosfere sono normali, Sarri invece non è un uomo immagine. Sarri è figlio di un operaio nato a Napoli e poi trasferitosi in Toscana, fiero del proprio passato. Diecimila napoletani a Madrid? Non c’è da meravigliarsi per questi dati. Il calcio ha una capacità pervasiva, una dimensione ludica che rende tutti giovani“.
“Insigne unico italiano in campo? Si è un problema ma non riguarda solo il Napoli. I vivai italiani meritano attenzione, c’è una generazione che sta venendo su e non può essere trascurata. Io sono favorevole alla costruzione di seconde squadre. Pronostico chiuso a Madrid? Assolutamente no! Mai dare nulla per scontato nel calcio, c’è una squadra che gioca bene e ottiene ottimi risultati. Il mio azzurro preferito? Dries Mertens mi piace moltissimo poi anche Zielinski. Finale italiana? Magari, un sogno. Lo spero per il nostro calcio“.
Articolo modificato 14 Feb 2017 - 09:02