Aurelio De Laurentiis ha parlato ai microfoni di Mediaset Premium al termine di Real-Napoli:
“Io credo che questa sera sia mancata la cazzimma napoletana, l’unico a dimostrare di averla è Insigne. Gli altri non esistevano, erano come bloccati di fronte al mostro sacro del Real. Non ha giocato in modo straordinario, anche se la nostra inadeguatezza poteva permettergli di fargliene cinque. Ci è andata di lusso, nella bolgia di Napoli segneremo il primo goal e gli altri andranno in confusione. Nulla è perso. Si può discutere, ma lasciamo decidere l’allenatore, è bene che mantenga lucidità.
A Napoli sarà un’altra storia. QUando si è giovani bisogna mettere da parte la presunzione e avere umiltà, stasera non c’eravamo. Non voglio giudicarla uno per uno, la squadra non c’è stata. La cazzimma va ad Insigne, viene premiato con la napoletanità. Evidentemente si pretende troppo da chi è stato scelto per svolgere molto di più. Se non avessimo avuto l’incidente di Milik, avremmo visto un altra partita.
Non voglio entrare nel merito delle scelte che spettano ad una sola persona, non voglio dare suggerimenti e consigli. Posso non condividere ma me le tengo per me, non oserei dirlo. SI devono cercare alternative non alla vigilia della Champions, ma prima. Si vuole troppo evitare la sperimentazione che invece è utile per capire le proprie forze. Non mi interessa vincere sempre in campionato, le sconfitte si recuperano e mi permettono di capire gli acquisti, i moduli. Altrimenti si arriverebbe alla fine del campionato senza aver impiegato tutti. Qua si cerca di difendere le proprie posizioni, qua va difesa la posizione della società. Rappresenta i tifosi, che non sono stupidi.
Investimenti? I salari dall’epoca di Mazzarri sono saliti del 100%, li abbiamo raddoppiati. Con Mazzarri avevamo gli Aronica, i Grava e affrontavamo il City e il Chelsea. Non credo che ci sia una grossa differenza di qualità perché quelli sono calciatori che valgono centinaia di milioni. Hanno stipendi assurdi. Credo che stasera siano mancate cazzimma, precisione e aggressività. In certe partite bisogna adottare una tattica di gioco diversa, dobbiamo maturare. Queste sconfitte sono salutari, ci fanno meditare e crescere. Non accollerei la colpa solo alla qualità, noi abbiamo calciatori invidiati da tutti, mi stanno sollecitando con delle offerte che rimando al mittente.
Come società siamo nati dalle ceneri, avrei potuto chiamarla Neapolis. Non è il Napoli di Maradona, io ho trovato solo carte in tribunale. Siamo partiti da zero, siamo l’unica squadra da sette anni consecutivi in Europa.