Ma che senso ha? Che senso ha creare una polemica a pochi minuti da una gara persa pesantemente e che poteva portare a un passivo peggiore. Che senso ha tutta questa tensione in un post gara che già di per sé non aveva nulla di semplice.
Il presidente De Laurentiis e Sarri hanno entrambi torto e ragione, ma forse – e potremmo anche togliere il “forse” – questo scambio di idee e opinioni doveva avvenire in privato. A mente lucida, fredda e calma. La notte sarebbe stata comunque insonne, per tutti. E allora che senso ha creare ulteriori pensieri e polemiche? Bisogna capire che, in certi casi, mostrarsi uniti, compatti e dalla stessa parte è soprattutto un segnale forte da dare all’esterno. A chi in Spagna, in Italia, nel mondo ascolta: il Napoli ha perso ma è unito.
Una polemica, dunque, che non ha motivo di esistere. O perlomeno non in questo modo. Perché poi, tutto sommato, non è che De Laurentiis avesse torto a chiedere una maggiore sperimentazione a Sarri. Ci sono degli investimenti da difendere, da valorizzare. Ci sono degli acquisti da tanti milioni da utilizzare. Troppo pochi i minuti di Rog in campo. Troppo poche le volte in cui Giaccherini ha potuto agire da vice Callejon. Troppa rigidità nel ruotare i calciatori ruolo per ruolo. Ecco, è qui la sperimentazione: provare a inventare qualcosa di diverso dal ‘solito’ cambio. Magari si finisce per scoprire un “nuovo Mertens” a centrocampo, chissà.
Ma è altrettanto vero che portare tale polemica, tale confronto – più che polemica – davanti ai microfoni di tutta Italia, Spagna e mondo non avrà di certo aiutato né il tecnico né la squadra. Perdere in questo modo non lascia troppo sereni i calciatori, e lascia il tecnico, invece, con tanti dubbi. Quindi sarebbe stato meglio – almeno pubblicamente, se non anche privatamente – tenere il gruppo compatto, unito. E per gruppo si intende tutto: squadra, staff, tecnico, dirigenti, magazzinieri, tifosi.
Insomma, la discussione ha senso di esistere, ma a distanza di tempo e privatamente. Fatta così, invece, resta solo materiale per gli sciacalli.
Salvatore Nappo
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