Che la sfida del Santiago Bernabeu di Madrid non sarebbe stata facile per il Napoli lo si è capito dopo soli 22 secondi di gioco, quando Reina ha salvato la prima palla gol dei padroni di casa su Karim Benzema. Per il francese si tratterà di attendere 17 minuti prima di ritrovare il sorriso dopo sei partite di digiuno.
Tra i protagonisti della sfida il popolo azzurro si attendeva, come era lecito fare visti i numeri stagionali, Dries Mertens: ben 6 degli ultimi 8 gol stagionali alla vigilia della sfida contro il Real hanno portato la firma dell’ex PSV. Il folletto belga
Il desiderio, quello più grande dopo una sconfitta del genere, dovrebbe essere quello di sedersi ad un tavolo, analizzare la sfida e capire dove e quando ci sono stati gli errori. La consapevolezza è il primo passo per migliorarsi: l’auspicio per i tifosi azzurri è che anche l’uomo originario di Leuven possa, da uomo e calciatore di grande umiltà e cuore, fare autocritica per la prestazione non sufficiente contro i Blancos, in vista soprattutto delle prossime partite. Il tempo per rimuginare sulla sconfitta di Madrid è poco, visto che domenica si ritorna in campo in Serie A, al Bentegodi contro il Chievo. Agli azzurri servirà il miglior Dries Mertens per risollevare le sorti di un Napoli che esce ridimensionato dalla capitale spagnola, ma non senza la voglia di ripartire. Il mantra è quello che ha caratterizzato la formazione azzurra in questi mesi: gioco lineare, veloce, capace di emozionare a far emozionare. Il punto di riferimento, il chakra (visto che si sta parlando di discipline orientali) rimane al momento proprio Dries Mertens.
Una rondine non fa primavera, non sarà un passo falso a pregiudicare la stagione del belga. L’incantesimo a Madrid non ha funzionato, ma da buon folletto, Mertens proverà a non far mancare in futuro le sue prodigiose magie.
Francesco Vassura
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Articolo modificato 16 Feb 2017 - 08:48