PAGELLE – La Primavera cala il poker contro il Vicenza, festa grande per Leandrinho ed Esposito: i voti del match

PAGELLE NAPOLI VICENZA PRIMAVERA/ Vittoria preziosa, di carattere. Il Napoli Primavera ha asfaltato per 4-1 i pari età del Vincenza nell’anticipo delle ore 12 della 19esima giornata del Campionato Primavera. Eppure la gara era cominciata nel peggiore dei modi: i veneti erano riusciti a passare in vantaggio a metà del primo tempo con una carambola fortuita a favore di Yeboah che, per dirla alla “Gialappa’s band”, realizza il più classico dei ‘gollonzi’ con Marfella non esente da colpe.

Nella prima frazione di gioco il Napoli è opaco, poco reattivo e senza inventiva. Ma nella ripresa tutto cambia. L’intuizione di Saurini, che passa dal 4-3-3 al 4-2-3-1 spostando Gaetano da trequartista, fa la differenza. Gli azzurrini sfiorano più volte il gol e alla fine lo trovano con Esposito. A quel punto la gara si mette in discesa e il Napoli strapazza gli avversari con estrema facilità. Le reti in sequenza di Esposito, doppietta per lui, e Leandrinho chiudono la partita. C’è giusto il tempo di apprezzare una prodezza da brividi di Acunzo su calcio di punizione. Vittoria importante per i partenopei che salgono a quota 32 punti in classifica e continuano la rincorsa per centrare la qualificazione ai playoff scudetto.

Zerbin in azione

PAGELLE NAPOLI VICENZA PRIMAVERA, I VOTI DEGLI AZZURRINI

MARFELLA 6 – L’unica nota negativa di giornata porta il nome di questo portiere dal gran potenziale (messo in mostra nei match di Youth League). L’alternanza con Schaeper può giovargli per creare un pizzico di competizione. Sul campo il Vicenza non lo impensierisce per gran parte della prima mezzora, s’affaccia in un’unica circostanza. Quella del goal. Yeboah sfugge alla retroguardia azzurra, lui non è irreprensibile nell’uscita bassa. La colpa sul goal, però, non lo abbatte: prende le misure, guida bene i compagni e controlla senza sbavature.

SCHIAVI 6.5 – Inizia con il freno a mano tirato, Liguori non lo chiama spessissimo in causa, preferendo la giocata personale. Ha però il merito di crescere costantemente con il passare dei minuti. Nel secondo tempo dà il suo notevole contributo alla riscossa degli azzurrini: sale in cattedra, spinge, annulla gli avanti vicentini. Nel finale va anche alla conclusione dopo un’ottima giocata personale. Si dimostra, nel complesso, un valore aggiunto.

ESPOSITO 7.5 – Sono bastati due minuti per cambiare inerzia della gara e destino personale. Perché Esposito, fino al 60′, non aveva brillato. Basta un gesto, un’azione, a stravolgere tutte le certezze. E ad abbattere i dubbi e le confusioni d’un Napoli sotto nel punteggio. La doppietta è da opportunista, da rapace, da peso grosso nell’area di rigore. Due colpi di testa a porta sguarnita, due goal. Semplici, all’apparenza. Fondamentali, però, nel delicato momento vissuto dal Napoli. Spazza via ogni certezza del Vicenza, ribalta il risultato praticamente da solo. E di lì in poi crescono le proprie convinzione: annulla gli attaccanti ospiti, frena e limita Paiolo lanciato a rete.

MILANESE 6 – Non sale in cattedra come il compagno di reparto, ma svolge con sapienza il suo mestiere senza demeritare. Spaventato poco dagli attaccanti biancorossi, che si affacciano poco dalle sue parti, porta a casa la pagnotta con una prestazione solida e guardinga. Fa il suo dovere anche quando si tratta di imbastire l’azione dalle retrovie.

D’IGNAZIO 6 – Svolge bene il suo dovere, tiene a bada gli avversari (che dalle sue parti attaccano pochissimo) e spinge quando e quanto può. Combina bene nel primo tempo con Acunzo, cala fisiologicamente alla distanza ma dimostra comunque di essere un prezioso elemento nell’undici azzurro.

GAETANO 7.5 – La data di nascita dev’essere una menzogna: è un 2000, ha 17 anni ancora da compiere. Impossibile: ne dimostra molti di più. Perché è strutturato fisicamente e anche sul piano tecnico ha una marcia in più. Saurini lo presta al centrocampo, nel ruolo di mezzala. E i risultati gli danno ragione, testimoniano la bontà di questa intuizione. Ha gamba, tecnica e fantasia. Accelera, semina il panico, ma al tempo stesso sa guardarsi le spalle, sa giocare in modo semplice ed efficace. Alterna giocate di fino e preziosismi ad altre pragmatiche. Quando c’è da rimontare e risollevare il Napoli si piazza da trequartista alle spalle di Leandrinho, per poi tornare nel ruolo di competenza e finire la partita sul centro-sinistra. Fa tutto, insomma, e fa tutto bene. Il futuro, senza dubbio, è dalla sua parte.

DE SIMONE 6.5 – Con l’infortunio di Otranto e l’emergenza in mediana sta a lui far sgorgare il gioco dalle retrovie. E lui, che preferisce i muscoli alle geometrie, lo fa con diligenza. Lotta, combatte e limita il centrocampo biancorosso. Svolge bene le due fasi, dimostra il suo valore sia quando c’è da spezzare il gioco avversario che quando si tratta di impensierire il Vicenza. Da un suo traversone, sporcato da Rossi, nasce il goal del pari.

ACUNZO 7 – Menzione al calcio di punizione: magistrale. Una parabola perfetta, che Rossi può soltanto inseguire senza raggiungere. Il mancino, d’altronde, è dei migliori. Le qualità abbandonano: il calcio piazzato con cui cala il poker è il frutto di un insieme di fattori. E, soprattutto, il premio per una partita brillante. Perché in fase offensiva fa sempre avvertire il suo peso. Quando c’è da impostare non si tira indietro, le sue aperture e i suoi cambi di campo sono soltanto un saggio delle caratteristiche di questo centrocampista. (Dal 78′ DELLA CORTE 6 – Entra bene in gara, sfiora il goal in due circostanze).

LIGUORI 6.5 – Le qualità di Liguori non si possono mettere in discussione. Ma la sua partita ha due volti. Quello negativo, brutto da vedere, in un primo tempo fatto di giocate insistite e troppa confusione. E quello invece bellissimo, in una ripresa spumeggiante per l’intero reparto. Ha difficoltà, nei primi 45′, a impensierire la retroguardia veneta. E, soprattutto, a dialogare con Zerbin e Leandrinho. Nel secondo tempo invece dilaga, apre le maglie della difesa rossoblu e trafigge come una lama nel burro. Ha più spazio e leggerezza per far vedere le sue qualità: gli manca solo il goal. (Dal 85′ DADDIO S.V.)

LEANDRINHO 6.5 – Il Napoli ci ha visto giusto. Ed è stato ripagato, sinora, da due reti. Non è un centravanti, vero, eppure fa il suo dovere. Nel primo tempo tenta qualche giocata, gira un po’ a vuoto, ma arriva comunque una volta alla conclusione. La ripresa è un ribaltamento di quanto visto, vale un po’ per l’intero reparto offensivo. Fallisce una grande chance su suggerimento di Zerbin, si riscatta con una rete in fotocopia (ma nata dall’altra corsia) sempre su assist dell’ex Gozzano. La nuova e strana coppia sembra già funzionare. Ha ancora un po’ di lavoro da fare per entrare al meglio nei meccanismi di Saurini, ma se son rose fioriranno. (Dal 74′ RUSSO 6 – Qualche buona giocata, dimostra di essere entrato bene in partita. Ingenuo, però, il giallo beccato per un intervento su Okoli).

ZERBIN 6.5 – Vale il discorso compiuto per i compagni di reparto. Nel primo tempo è ben limitato dai difensori vicentini, cerca di cambiare posizione con Leandrinho. Talvolta si intestardisce e tenta senza successo qualche giocata individuale di troppo. Altra musica nella ripresa, quando serve due assist splendidi a Leandrinho: il brasiliano cestina il primo, insacca il secondo. Gli manca solo la rete, che sfiora nel finale dopo un ottimo contropiede innescato da Gaetano. Stesso motto, però: se son rose fioriranno.

Dai nostri inviati a Sant’Antimo: Pasquale Giacometti e Vittorio Perrone.

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