Il San Paolo fischia Hysaj: voi da che parte state?

La partita del Napoli contro l’Atalanta può essere semplificata nell’ultima, sgangherata, conclusione di Dries Mertens verso la porta avversaria: mancanza di lucidità, imprecisione ed anche quel pizzico di imprecisione. Alla fine gli azzurri si aggrappano al palo, anzi ai pali colpiti dal belga e da Lorenzo Insigne, capitolando sotto i colpi di una splendida Atalanta. Nel secondo anticipo la Juventus batte il malcapitato Empoli con lo stesso risultato con cui gli orobici sbancano il San Paolo e ne approfittano per volare a +12 in classifica.

LA REAZIONE DEL SAN PAOLO

Visto il risultato, ci si sarebbe potuto attendere un’unica, fragorosa, bordata di fischi all’indirizzo dei calciatori. In realtà il pubblico di Fuorigrotta si è diviso, tra chi ha deciso inizialmente di contestare il presidente De Laurentiis, andando poi a fischiare la pessima prestazione di Elseid Hysaj, fino ad applaudire e cantare il celebre coro “Un giorno all’improvviso” fino al triplice fischio. La contestazione al patron azzurro è iniziata dopo pochi minuti dal fischio d’inizio: le parole a Sarri post Real Madrid hanno lasciato una ferita profonda, che un semplice comunicato non è riuscito a sanare. Preme sottolineare che già a Verona contro il Chievo era apparso uno striscione di una certa qual eloquenza, dove giganteggiava un “De Laurentiis buffone”, che non lasciava spazio ad ulteriori interpretazioni. Contro l’Atalanta è stata rincarata la dosa: emblematico al riguardo il coro Chi non salta De Laurentiis è“, intonato dalla Curva A dello stadio.

FISCHI PER HYSAJ

Durante questa iniziale contestazione in campo il Napoli veniva surclassato in ogni fase di gioco dal pressing asfissiante della compagine di Gasperini, che non ha lasciato il tempo di respirare ai partenopei. Al minuto 79, al momento della sostituzione, non sono mancati i fischi per Elseid Hysaj, autore forse della sua peggior prestazione in azzurro. Le scorribande di Gomez e Spinazzola rendono il sabato pomeriggio dell’albanese un vero e proprio incubo. Il classe ’94 soffre l’estro dei due calciatori della Dea, non riuscendo mai ad arrivare ad un cross né a coadiuvare i compagni in fase di pressing e contrasto. Al momento della sua sostituzione il Napoli si trovava già sotto di due reti e l’albanese è finito sul banco degli imputati, con il pubblico azzurro che non gli ha risparmiato una prestazione da insufficienza.

REAZIONE POSITIVA

Quel che preme sottolineare è anche la reazione positiva dei supporter dello stadio a pochi minuti dal triplice fischio, quando i 40.000 del San Paolo erano giunti alla consapevolezza che l’Atalanta avrebbe ottenuto, di lì a qualche minuto, un prezioso successo in chiave Europa. Nonostante ciò non sono mancati cori per la squadra, con lo stadio che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno per tutto l’arco dei 90′. La sconfitta è arrivata in un momento della stagione particolarmente delicato, ma una parte della tifoseria ha deciso comunque di non far mancare il proprio sostegno, conscia del tour de force in atto e della necessità di compattezza nel momento più delicato della stagione.  La contestazione, fin quando è costruttiva, serve per il bene del club.

Come funziona per tutte le cose, mai fare di tutta l’erba un fascio. La contestazione, i fischi e gli applausi sono tre facce della stessa medaglia. Quel che emerge dalla sfida di sabato pomeriggio, la prima in casa dopo la sconfitta di Madrid, è che la tifoseria è apertamente dalla parte di Sarri. Il comunicato del Napoli, forse, non ha sortito l’effetto sperato.

Francesco Vassura

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