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Doppietta di Gabbiadini, la Gazzetta attacca duramente Sarri: “Non gli parlava più, se ne frega dei giocatori che non declinano il suo gioco. È un allenatore talebano”

La doppietta di Manolo Gabbiadini non è di certo passata inosservata. Le critiche sono piovute su Maurizio Sarri, reo di averne forzato la cessione. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport scrive a riguardo:

“A qualcuno, verso sera, saranno fischiate le orecchie. A chi? A Maurizio Sarri, il convitato di pietra di Manchester United-Southampton, finale di Coppa di Lega inglese ieri a Wembley. Doppietta di Manolo Gabbiadini, a fine gennaio scaricato con freddezza dal Napoli, su input dell’allenatore. Era proprio necessario che De Laurentiis cedesse Gabbiadini? Sì, Sarri dell’attaccante bergamasco non sapeva più che cosa farsene, l’aveva confinato nel limbo degli indesiderati e non gli parlava più. Comunicazione minima, anche se non ci sono tracce di indisciplina, Gabbiadini si è sempre comportato in modo corretto. Sarri però non lo riteneva adatto al suo gioco e lo impiegava a ritagli, senza continuità. Via «Gabbia», è arrivato Pavoletti, costato 18 milioni e fin qui soggetto misterioso: tanto valeva tenersi il predecessore. 

Sarri se ne frega, scusate l’espressione, dei giocatori che non declinano al meglio il suo gioco. Li emargina o li tiene fuori finché non ritiene che siano pronti per recitare a memoria il copione. C’è voluto del tempo perché Diawara prendesse il posto di Jorginho e tanti si chiedono perché Rog, promettente croato, a 21 anni ammuffisca in panchina. Sarri è un allenatore talebano, si fa per dire, e si è conquistato il diritto di esserlo: sui grandi palcoscenici è salito con la forza delle sue idee. Soltanto che più si sale più si alza il livello, per cui si arriva a un punto in cui qualunque grande gioco deve misurarsi con grandi giocatori. Qui di solito gli allenatori alla Sarri – trent’anni fa avremmo scritto alla Sacchi – falciano gli incompatibili, quelli che nel nuovo humus tattico non attecchiscono, e gli indifferenti, coloro che non mostrano entusiasmo per lo spartito. Qui di solito si ingarbugliano le carriere dei talebani di successo”.

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Scritto da
Vittorio Perrone