Reina 6: L’esperienza di un portiere è un’arma fondamentale. Specialmente quando c’è da affrontare la squadra più forte. E lui, spesso bersagliato, risponde da campione in un primo tempo combattuto. Frana su Dybala evitando il vantaggio, alza in angolo un colpo di testa di Mandzukic immediatamente dopo. Non è una serata facile, com’era facile prevedere. Si ripete ancora su Manduzkic, volando sull’angolino più lontano per smanacciare un nuovo colpo di testa. Lì, però, c’è Lichsteiner appostato a un passo dalla porta. Sembra un pareggio scontato, e invece… e invece no. Reina s’immola, respinge come può, alla cieca, e salva il Napoli. La ripresa, però, è il rovescio della medaglia: l’uscita da brividi, con il contributo di Koulibaly, regala a Higuain il goal del 2-1. L’intervento su Cuadrado per il rigore del 3-1, poi, è controverso. Il 6 finale è una media tra il 7 del primo tempo e il 5 della ripresa.
Maggio 5,5: Chiamato a sostituire lo squalificato (e già fischiato con l’Atalanta) Hysaj. Reagisce bene, tiene botta su Asamoah e i suoi dirimpettai. Sfreccia come nei tempi d’oro, dialoga bene con Callejon e arriva due volte al traversone. Nel secondo tempo cala alla distanza, accusa il contraccolpo e
Albiol 5,5: Alti e bassi in un primo tempo movimentato. Basta un lancio per sorprendere lui e Koulibaly, con Dybala involato verso la porta. Mandzukic, poi, è indisturbato in area di rigore in ben due circostanze. Higuain gli sfugge via in un’occasione, ma calcia alto. Per il resto sorveglia attentamente, forma con Koulibaly una coppia decisamente migliore rispetto a quella con Maksimovic. S’immola a fine primo tempo su una conclusione di Dybala, lo stesso farà il compagno di reparto con Higuain. Nella ripresa il crollo verticale coinvolge anche lui: si lascia sfuggire Dybala e il pallone in modo ingenuo. Non da campione del mondo, per intenderci.
Koulibaly 5: Higuain si smarca al limite dell’area, sta per calciare e… niente. Impatta, il 9 bianconero, su Koulibaly, che è scivolato in modo rude e gli ha sbarrato la strada. Forse ai limiti del regolamento, ma un rischio da correre in un momento decisivo. La proverbiale “cazzimma” richiesta a Madrid dal presidente. Quella che, però, manca in avvio di ripresa, quando Dybala scappa via e lui lo atterra. Il secondo goal è un disastro firmato in coppia con Reina, un anticipo scellerato al suo portiere che spalanca la porta ad Higuain. Poteva essere una festa, esce dallo J-Stadium con le ossa rotte.
Strinic 5,5: C’è una bella differenza tra primo e secondo tempo. Attacca, gestisce palla e difende senza troppe sbavature in un primo tempo ottimo per il Napoli. Nella ripresa accusa il colpo, complice anche l’ingresso di un Cuadrado ispirato. La Juventus gioca sulle ali dell’entusiasmo, frutto del doppio vantaggio, e lui può solo cercare di limitare i danni. C’è comunque qualcosa di positivo nella notte dello J-Stadium.
Rog 6,5: In una serata da amaro in bocca, la nota più lieta è lui. Che ha gamba, corsa e, soprattutto, tanto talento. Sarri lo schiera da titolare dopo gli inviti del presidente nella notte di Madrid. Lui risponde con una prestazione solida. Il primo tempo è da incorniciare: scappa via a Chiellini, rattoppa, abbina il fisico e la garra alla corsa e la fantasia. Sembra già un calciatore concreto. Ha l’irruenza e l’incoscienza di un ragazzo: la nota più bella, ripetiamo. Il ragazzo si farà. Mano sul fuoco. (Dal 82′ Pavoletti s.v.)
Diawara 5,5: L’età pesa tanto. E si avverte in una prestazione che è una via di mezzo tra la qualità che emerge e l’inesperienza che si palesa. E anche per lui vale il discorso dello spartiacque, quello tra primo e secondo tempo che cambia l’inerzia del match. Gestisce bene la palla, con la diligenza e la nonchalance di tempo. La ripresa, invece, porta in dote un cambio radicale. La Juventus cambia, alza la pressione, va sul doppio vantaggio tra dubbi e polemiche. Lui accusa il colpo e cala alla distanza: gli ultimi minuti trascorrono nel torpore.
Hamsik 6: Poco meno di un’ora a disposizione per il capitano. Ha accusato sicuramente l’elevatissimo minutaggio delle ultime uscite. Eppure il primo tempo del capitano non è da gettare, anzi. La sostituzione, infatti, non è una punizione. Cerca di lavorare tra interdizione e legna, per poi tentare qualche lampo. Ci riesce a sprazzi, alterna buone giocate ad altre discutibili, ma nel complesso se ne va dallo Juventus Stadium con una sufficienza meritata. (Dal 57′ Zielinski 5,5: Entra in un momento che si rende delicato con alcune scelte arbitrali scellerate. Nel complesso non riesce a mettere in mostra le proprie qualità, viene limitato bene e non lascia alcuna traccia della sua presenza).
Callejon 6: La fatica s’avverte in un primo tempo da incorniciare ugualmente. Lui c’è, per la seconda volta va a segno allo Juventus Stadium. Il movimento è il solito, alle spalle dei difensori, a sorprendere la BBC. Dubbi sulla posizione, vero, ma il goal è significativo. Perché la rete stentava ad arrivare e quella dello J-Stadium è una manna dal cielo per la fiducia di questo ragazzo. Nel secondo tempo cala, complice un repentino cambiamento dell’inerzia del match.
Milik 6: Il rientro da titolare è una manna dal cielo per un finale di stagione infuocato. La partita dello Juventus Stadium ha due volti: non è sempre presente nella manovra del Napoli, talvolta i compagni neppure lo cercano. Altre volte, però, mette a referto alcune giocate davvero interessanti: preziosa ed esteticamente ammirevole la combinazione con Insigne che porta al goal di Callejon. La tenuta fisica non è ancora delle migliori: lascia il terreno dal gioco dopo l’ora, con il Napoli sul pareggio. Un risultato comunque soddisfacente alla prima da titolare dopo quattro mesi e mezzo. (Dal 61′ Mertens 5: Il momento non lo aiuta, epperò non incide come vorrebbe. Lascia pochissime tracce del suo passaggio allo Juventus Stadium).
Insigne 6: Il primo goal è opera sua per tre-quarti. La triangolazione con Milik è splendida, l’assist per Callejon superbo. Un classico, l’asse tra lui e lo spagnolo. Il primo tempo è un elogio alla sua duttilità: difende bene, attacca meglio, gestisce la palla con eleganza e fa sempre la scelta giusta. Anche per lui la ripresa segna uno spartiacque significativo: cala alla distanza contro l’entusiasmo dei bianconeri, galvanizzati dal vantaggio maturato in modo sospetto. La psicologia, in fondo, è un aspetto fondamentale del calcio.
Sarri 6: Il primo tempo è da applausi: il suo Napoli non ha nulla, ma proprio nulla, da invidiare alla Juventus. E anzi va in vantaggio con merito, pur soffrendo nel finale. La ripresa è il rovescio della medaglia, segna la rimonta dei bianconeri. Al di là degli episodi arbitrali, il suo Napoli si dimostra un’incompiuta. L’approccio nel secondo tempo è timoroso, la rimonta bianconera è una conseguenza di due ingenuità colossali. La prima è di Albiol e Koulibaly, la seconda di Reina e del senegalese. Infortuni dei singoli che vanno ad annullare una prestazione di squadra consona all’ambiente e al palcoscenico. I progressi rispetto all’Atalanta, però, ci sono. E un plauso alla scelta di Rog.
Articolo modificato 28 Feb 2017 - 22:58