Il calcio come traino per parlare d’altro. Caro Libero, potevi fare di meglio

Che Napoli sia una un posto complicato, forse anche più di altri, lo sanno tutti quelli che vivono la nostra realtà quotidianamente. Perché, al di là del rinascimento partenopeo tanto decantato da chi governa la nostra città, i problemi ci sono, restano, e in alcuni casi si fa ancora troppo poco per combatterli.

Fa specie, però, che una testata importante (?) come quella di Libero cada nel tranello di fare un unico calderone e, soprattutto, di usare il calcio come traino per parlare di quello che non funziona a Napoli. D’altronde, se non avesse usato il Napoli come gancio, in pochi se ne sarebbero fregati di quanto scritto dal quotidiano del nord.

“I partenopei sono assenteisti ma pretendono più assunzioni; Nel calcio se perdono attaccano l’arbitro pure quando hanno torto; Hanno venduto Higuain e frignano dimenticando di aver comprato Maradona”: questo il sommario che campeggia sotto il titolo della prima pagina, a sua volta tutto un programma (“Piagnisteo napoletano”).

Una serie di accuse messe insieme quasi a casaccio, seguendo una logica che è veramente difficile comprendere. Per quale motivo accomunare gli assenteisti del Loreto Mare a una partita di calcio? Che senso ha? E quale filo congiunge l’acquisto di Higuain da parte della Juve e quello di Maradona da parte del Napoli? Legami che, sinceramente, facciamo molta fatica a capire.

A meno di non estrapolare, da queste parole, l’intenzione di vendere qualche copia in più del giornale. Ma non è così, vero? 

Vincenzo Balzano

TWITTER: @VinBalzano

 

 

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