Roma-Napoli vuol dire anche confronto tra i vari reparti della squadra. Certo, paragonare gli attacchi viene naturale, visti i numeri straordinari di giallorossi e azzurri.
Ma anche il centrocampo avrà un ruolo fondamentale. In particolare La Gazzetta dello Sport paragona De Rossi e Diawara, due giocatori fondamentali che fanno parte di generazioni differenti.
La Roma in estate ha seguito a lungo Diawara: lo riteneva il sostituto ideale di De Rossi, lo voleva far crescere sotto l’ala protettiva di “Capitan Futuro”. I giallorossi pensavano di cedere Paredes e, a quel punto, di prendere il guineano. Ma così non è stato, e Diawara alla fine è andato al Napoli.
Quindi, ecco che il paragone tra De Rossi e Diawara viene naturale. Uno 33 anni, l’altro 19: stesso ruolo, ma interpretazione differente. E che i due abbiano idee differenti, lo dicono i numeri. Il giallorosso molto più “offensivo”: lo si vede nei lanci (8,76 contro 3,15) e nelle occasioni da rete create (0,86 contro 0,69). La Roma punta più sulla verticalizzazione, mentre il Napoli più sul possesso palla. E Diawara, infatti, ha una media di passaggi riusciti più elevata (53,46 contro 46,38) nonché nelle palle recuperate (5,54 contro 5).
I numeri impressionanti di Diawara bastano a giustificare il fatto che abbia tolto il posto da titolare a Jorginho (che era un membro fisso dell’11 iniziale fino a Natale). Diawara ha dato velocità e fisicità al centrocampo azzurro, imposta spesso il gioco ma non è un vero metodista, poiché non ha quelle caratteristiche.
Sarri lo ritiene fondamentale nel 4-3-3, perché avendo accanto Zielinski e Hamsik che salgono, lui può e deve restare basso. Ottimo per lui, che non ha una grande efficacia di tiro. Gli è bastato poco tempo per diventare titolare nel Napoli, giocare quasi come un veterano, imparare da subito i tempi del raddoppio di marcatura.
Diawara, la fortuna di Maurizio Sarri, il rimpianto di Luciano Spalletti.