Se deve prendersi una rivincita, Maurizio Sarri lo fa in grande stile. E, soprattutto, senza vantarsene. Colpa forse di un silenzio stampa che ha tappato la bocca al mister a ai suoi adepti. Una vittoria del genere sarebbe da celebrarsi in modo ben differente: senza proclami, ma con parole gaudenti, il festeggiamento giusto per un’impresa difficile da pronosticare.
Ecco, parliamo di pronostici, quelli che non sorridevano al Napoli. Lo scetticismo post-Atalanta è stato acuito dalla sconfitta (con polemiche annesse) di Torino. No, nessun sorriso: con la Roma il Napoli sarebbe stato teoricamente destinato a perdere, a subire l’impeto e la furia dei giallorossi. L’unica possibilità quella di limitare i danni. Macché, gli azzurri escono dall’Olimpico a testa altissima, forti di una vittoria netta e meritata. E allora tanti sorrisi, malgrado un finale da brividi e da problemi cardiaci annessi. Meriterebbe tante parole, quelle che non arriveranno, questa vittoria del Napoli. Ne basterà una: rivincita.
Questo post in breve
Rivincita, sì. Contro i detrattori, contro chi, la mentalità di Maurizio Sarri, l’ha sempre osteggiata. Il suo Napoli è un animale da trasferta, è un pirata che cattura ciurme e trafuga tesori ai rivali. 27 punti in 13 partite lontano dal San Paolo, come nessuno in campionato. Epperò l’appunto al tecnico tosco-partenopeo è arrivato da più parti, sottolineato e assistito dai numeri: il suo Napoli non aveva mai vinto in trasferta uno scontro diretto. Finora. La vittoria di Roma è dunque uno schiaffo a chi ne criticava la mentalità. Sarà stata una coincidenza fortuita, perché l’1-2 maturato all’Olimpico non è frutto del fato. No, è meritato, è legittimato da una superiorità manifesta e manifestata per oltre 80 minuti.
(LEGGI QUI: LE PAGELLE DI ROMA-NAPOLI)
E no, Maurizio Sarri non è solo bel gioco: “Se non fa il suo solito calcio, il Napoli non vince” s’era detto. La trasferta corsara capitolina è impostata su una formula nuova. Una variante. Bel gioco, sì. In orizzontale e in verticale (che bello il suggerimento di Hamsik per Mertens!). Ma anche una garra nuova, ritrovata. Specialmente in difesa, con decisioni poco ortodosse ed esteticamente orripilanti ma tremendamente efficaci. Per almeno 80 minuti. L’ha vinta con la garra di Marko Rog, Maurizio Sarri. L’ha vinta con il cinismo sotto porta di Dries Mertens, l’assente ingiustificato al Bernabeu, con l’Atalanta e allo J-Stadium. Cinismo e garra: gli ingredienti, le parole chiave. O, alla napoletana, la cazzimma. Quella che nel burrascoso post-partita con il Real De Laurentiis aveva preteso dai suoi calciatori. No, non è stata la partita perfetta. Il Napoli non ha incantato, ma, a conti fatti, è stato platealmente superiore. L’efficacia ancor prima dell’estetismo.
I complimenti a Maurizio Sarri sono arrivati da un ex giallorosso: Zbigniew Boniek, che è andato a congratularsi con il mister e i ragazzi polacchi (Zielinski e Milik) al termine della rivincita su Spalletti. Già, proprio così. L’altra rivincita l’allenatore in tuta se l’è presa ai danni del collega e amico, che siede sulla panchina della Roma e che all’andata ridusse in macerie il suo Napoli. Quell’1-3 al San Paolo gettò il Napoli in uno sconforto che sarebbe durato fino all’arrivo dell’inverno. L’infortunio di Milik, le sconfitte con Roma e Besiktas costituirono di fatto un mix nefasto per “The Normal One” e i suoi ragazzi. Un girone dopo è cambiato tutto.
(SPALLETTI: “POCA DISTANZA PER IL SECONDO POSTO”)
Perché la vendetta, anche quella sportiva, è un piatto che va servito freddo. E un girone dopo Maurizio Sarri se lo gusta appieno e a pieno merito. Notasi, poi, uno scherzo ignobile del destino: stavolta è Spalletti ad essere privato delle proprie certezze, in uno scherzo atteso quasi cinque mesi. Sì, la Roma è stanca, spossata, arriva da due sconfitte decisive in due big match (Lazio e Napoli). Soprattutto avverte il fiato del Napoli sul proprio collo. 2 punti, potrebbero essere 3 in virtù della differenza reti. Giù di lì: è una distanza minima. La corsa scudetto, in fondo, è una nave ormai salpata. Sarri s’è preso una bella rivincita. E l’ha fatto platealmente. Con il bel gioco, sì. Ma anche con la proverbiale “cazzimma”.
In barba anche al fantasma di Gabbiadini, che ritorna prepotentemente nelle critiche dei tifosi. Adesso, però, non c’è tempo per la dietrologia: la vittoria con la Roma meriterebbe tante parole di giubilo. Ne basterà una: rivincita.
Vittorio Perrone
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 5 Mar 2017 - 08:38