Reina 6: La paratona dell’Olimpico è ancora un ricordo vivido, quando chiude gli occhi probabilmente Pepe si rivede lì, a volare per smanacciare la conclusione di Perotti. Non c’è tempo per gongolare: c’è il Real. Si annuncia una serata complessa per il portierone spagnolo. Che, però, reagisce bene. Nel primo tempo ha poco lavoro da fare, il Real è in bambola e reagisce solo nel finale. Il palo lo salva, svolge l’ordinaria amministrazione in modo poco ortodosso ma efficace. Nella ripresa subisce i due goal: può poco sulle due deviazioni aeree, sulla seconda viene beffato da una deviazione di Mertens.
Hysaj 6: Se qualcuno poteva anche solo pensare di poter impensierire Ronaldo, costui non era l’Hysaj delle ultime uscite, quello timido e tremolante. E invece l’albanese smentisce e zittisce tutti, prende le redini della sua fascia e per larghi tratti del primo tempo annulla CR7 e gli altri campionissimi. Si spinge poco in avanti, ha solo da guardarsi le spalle e per i primi quarantacinque minuti lo fa alla grande. Marcelo, che all’andata lo aveva fatto ammattire, non lo impensierisce praticamente mai. La ripresa porta in dote un calo fisiologico ma che non distrugge il primo tempo positivo. Suo l’errore sul goal di Sergio Ramos, soffre le scorribande avversarie nel finale.
Albiol 6: I suoi primi 45′ sono da scandagliare e scindere in due fasi. Quella difensiva, fatta con interventi solidi, decisi anche se poco appariscenti. In fase di impostazione, però, commette qualche errore di troppo. Nulla di trascendentale, i compagni riescono sempre a rimediare con decisione. Dimostra comunque un attenzione particolare nel tenere a bada gli spaventosi avanti blancos: merito di tutto il reparto, solido come difficilmente s’era visto sinora. Nella ripresa il Real rimonta: forse difendere a zona non è stata una soluzione saggia.
Koulibaly 6: Roccioso, massiccio, tenace e a volte rognoso. E persino quando s’addormenta e regala palla al Real riesce a rimediare. Chiude Bale senza concedergli mai l’onore e l’onere di andare sul mancino e calciare, Benzema vaga senza meta. Ha la garra giusta per guardare negli occhi i campioni senza alcun timore, li sfida e ne esce spesso vittorioso. Unico appunto: quando subisce il pressing del Real butta spesso via la palla senza cercare l’azione manovrata. Nella ripresa cambia un po’ tutto: probabilmente colpevole sul secondo goal del Real, soffre le scorribande finali dei blancos e negli ultimi minuti gioca con leggerezza anormale.
Ghoulam 6: Forse una delle prestazioni più brillanti degli ultimi tempi, almeno quando si spinge in fase offensiva. Dietro ammattisce soltanto nel secondo tempo. C’è rimpianto, insomma, per una partita che poteva finire diversamente. La catena di sinistra, d’altronde, aveva funzionato benissimo per tutta la prima frazione di gioco. Il dialogo scema nella ripresa, lui si spinge spesso in avanti senza però riuscire a riaprire la partita.
Allan 6,5: I primi quarantacinque minuti sono i migliori cui molti partenopei abbiano mai assistito. Lui partecipa, è la vera sorpresa nell’undici titolare. Ha recuperato in fretta dall’infortunio e ha recuperato bene. Grinta, garra, e rapidità quando c’è da ribaltare l’azione. Dalle sue parti non si soffre praticamente mai e anzi la sua spinta ammattisce i dirimpettai. Non è al meglio e infatti lascia il campo in avvio di ripresa. (Dal 56′ Rog 6: Suona la carica, è giovane e ha voglia di fare. Sono suoi gli unici due tiri della ripresa: non impensieriscono Navas, ma almeno fanno intravedere una luce. Per il resto mette la solita grinta: in campionato tornerà utilissimo).
Diawara 6: Come per i compagni bisogna dividere la partita in due grandi blocchi: primo e secondo tempo. Perché per i quarantacinque minuti iniziale il pressing funziona, così come la ricerca della giocata in profondità. Gioca con diligenza e gestisce bene il reparto: peccato per la ripresa. Già, perché nel secondo tempo il Napoli si allunga e si sfalda e centralmente nascono molti potenziali pericoli sui piedi di Ronaldo e compagni. Prestazione comunque da salvare per il futuro roseo.
Hamsik 6,5: Il lampo lo crea quando imbecca Mertens: il belga ricambia il favore, segna e fa esplodere il San Paolo. Il primo tempo è un inno alla gioia calcistico. Dispensa ottime giocate e manda in apprensione costante la difesa del Real. E allora sì, teniamoci stretto il primo temo e imprimiamolo nella nostra mente. Perché ad inizio ripresa si manifesta l’incubo: un errore ingenuo spiana la strada al contropiede del Real. Sul calcio d’angolo, poi, nasce il goal del pari. Tante luci nel primo tempo, qualche ombra nella ripresa. L’errore lo condiziona per tutto il resto della partita. (Dal 75′ Zielinski s.v.)
Callejon 5,5: Non brilla, anzi. Servito poco, servito male. Lotta nel primo tempo, crea qualche pericolo potenziale senza però scardinare la retroguardia e impensierire Keylor Navas. Nella ripresa, però, scompare, riceve palla con il contagocce, si perde in un bicchier d’acqua. Vede Real e sparisce come un illusionista. Forse è il minutaggio alto, forse l’emozione di incontrare la sua giovinezza. Merita di riposare: è allo stremo.
Mertens 7: Controllo, sinistro e diagonale forte e chirurgico. Lì dove Navas proprio non può arrivare, lì dove un popolo può sognare, lì dove osano soltanto i più coraggiosi. Il goal è l’urlo di liberazione di un popolo che nell’ultima settimana era stato definito con improperi e stereotipi di ogni tipo. Il goal è un sogno che si tramuta, per un attimo, in realtà. Ne potrebbe segnare un altro, quando il Real gli regala un pallone che lui gira subito verso la porta: palo. Peccato. Sfortunato nel secondo tempo: è lui a deviare il pallone in rete sul secondo colpo di testa di Sergio Ramos. Impreciso nei secondi 45′, ma è l’ultimo ad arrendersi.
Insigne 6,5: Quarantacinque minuti brillanti, spettacolari. Carvajal lo insegue ma difficilmente lo raggiunge, lui penetra spesso in area di rigore e talvolta riesce anche a pungere. Merita e tanto quando punta gli avversari e li salta, quando scappa via a tre avversari e guadagna un calcio di punizione preziosissimo. L’emblema del suo primo tempo, una giocata che dimostra la sua classe e anche la grandissima abnegazione che mostra ad ogni partita. La partita con il Real gli è servita da vetrina e ora qualcuno, probabilmente, si ricorderà di lui. (Dal 69′ Milik 5,5: Non incide mai, complice la psicologia della partita, interamente dalla parte del Real. Titolare con il Crotone?)
Sarri 7: Si fa conoscere ed apprezzare in Europa per quarantacinque minuti bellissimi. Il suo calcio è poesia, domina il Real senza mai offrirgli la possibilità di assestarsi. Va in vantaggio con Mertens, sfiora il raddoppio sempre con il belga. Nel frattempo macina gioco e spettacolo, crea e strappa consensi. Peccato per la ripresa: il risultato è bugiardo, ma a posteriori viene da chiedere se marcare Sergio Ramos a zona sia stata una scelta saggia.
Articolo modificato 7 Mar 2017 - 22:57