Per chi avesse acceso la Tv (o qualsiasi altro dispositivo) dopo 45′, questo Napoli sarà sembrato abulico, senza voglia e mordente necessario per una partita del calibro di quella col Real. Eppure il Napoli era in vantaggio. Sì perché il Napoli del primo tempo è stato quello che tutti i tifosi, ma anche semplicemente gli amanti dello sport, vorrebbero vedere.
Nel secondo tempo soltanto 2 tiri a fronte degli 11 del primo tempo e soltanto 3 tocchi nell’area avversaria a fronte dei 10 della prima frazione. Ma la domanda è un’altra: quanto perdere con questo Real Madrid è considerabile un grave problema? Per nulla, anche perché i galacticos sono tornati tali e comandano ogni competizione a cui prendano parte.
Impedire a questo Real di segnare è davvero una mission impossible. Lo dicono i dati. I blancos hanno segnato, prima di questa gara, 108 reti (quest’anno 67 nella Liga, 22 in Copa del Rey e 19 in Champions), senza considerare che il suo talento più puro sta vivendo una stagione da essere umano e non da alieno.
Proprio Cristiano Ronaldo, a secco nel doppio confronto, ha messo a segno (da quelle parti dicono ‘solo’) 18 reti nella Liga. A metterci quel pizzico di pepe in più però c’è la stagione straordinaria di Sergio Ramos. Il centrale spagnolo è addirittura arrivato a 9 gol in stagione – con 7 di questi gol di testa.
Per i meno avvezzi alle statistiche, 5 di questi 7 gol di testa sono stati creati grazie ad un lancio di Toni Kroos (ieri sera 2 assist). Poi ci sarebbero i 12 assist di James Rodriguez, costato 80 milioni e a tutti gli effetti un panchinaro. Oppure ancora i 15 gol di Benzema e i 13 di Morata. E si potrebbe andare avanti ancora per molto.
Il Napoli in buona sostanza ha provato sulla propria pelle cosa vuol dire avere 11 campioni, contro i quali anche un sistema ben oliato come quello di Maurizio Sarri ha dovuto arrendersi.