Dopo le dichiarazioni di De Laurentiis sui cori razzisti nei confronti del Napoli, è intervenuto sull’argomento l’ex patron Ferlaino, in un’intervista a Il Mattino.
Ferlaino ha dichiarato: “Quello del razzismo è un argomento delicato. Prima di tutto bisogna distinguere tra le metropoli del Nord e le città di provincia. Questo è un fenomeno molto più marcato in città come Udine, Brescia, Bergamo, Verona. Ci sono luoghi in cui vi è, storicamente, un atteggiamento ostile nei confronti dei meridionali. Tutto questo, perché arrivano alla ricerca di lavoro. Più o meno la stessa cosa che al giorno d’oggi accade agli extracomunitari“.
Poi racconta di quando viveva a Milano: “Nei tre anni in cui ho vissuto a Milano, ho notato come nelle metropoli la situazione sia differente. Lì io sono stato ‘razzista’ al contrario, cioè uscivo solo con meridionali: ad esempio l’ex presidente della Federcalcio Sordillo, o giornalisti come Cannavò e Palumbo. Capitava che incontravo Carraro, allora presidente del Milan. Una volta trovammo posto in un ristorante perché c’ero io, il presidente del Napoli… Nelle relazioni tra dirigenti non esisteva la contrapposizione tra nord e sud. Diversi anni dopo, fui eletto consigliere della Federcalcio all’unanimità. Non capitò invece a Boniperti, presidente della Juventus, che passò a maggioranza“.
E ancora: “Si dice del razzismo negli stadi del nord, ma ricordo accoglienze molto ostili per il Napoli e i suoi tifosi qui al sud, ad esempio a Bari e Reggio Calabria: era invidia nei confronti della squadra più importante del sud. Per fermare il fenomeno bisogna parlarne il meno possibile, non bisogna dare importanza ad una minoranza che può diventare maggioranza. Una piccola malattia mentale rischia di diventare grande. Tutti coloro che ci insultano, in realtà soffrono di un complesso di inferiorità, perciò bisogna ignorarli. Di fronti a questi attacchi, abbiamo risposto sempre ottimamente, come quando contro il Verona misero lo striscione “Giulietta è ‘na zoccola”. Probabile che chi lo ideò nemmeno sapesse chi era Shakespeare, però fu uno striscione assolutamente geniale, perché si reagì con intelligenza e ironia, che sono le armi migliori dei napoletani“.
Infine: “Io credo che loro siano contro Napoli e non contro il meridione. Non è un caso se cose come i cori offensivi e l’esposizione di sacchetti della spazzatura, si verificano quando c’è la partita contro il Napoli. Noi abbiamo un passo in più, e perciò non bisogna sentirsi umiliati: con le attenzioni che ci vengono date, sono quasi attestati di superiorità“.