In uno spazio temporale di 5 giorni è possibile passare da una bocciatura ad una promozione? Beh, chiedere al Napoli per conferma. La formazione di Maurizio Sarri, dopo l’eliminazione in Champions League per mano dei pluricampioni del Real Madrid, rialza subito la testa in campionato ottenendo una preziosa vittoria contro il Crotone. Il tutto, in un soleggiato pomeriggio di marzo che farebbe sorridere anche il compianto Lucio Battisti.
Il tecnico azzurro stupisce tutti al momento della lettura delle formazioni, soprattutto con l’inserimento come punta
With or without you, cantavano gli U2: certo, il tema era indubbiamente diverso, ma il gioco del Napoli cambia a seconda del tipo di centravanti che viene utilizzato. Con la presenza di una punta di ruolo, come ad esempio Pavoletti, il gioco si sviluppa maggiormente sulle fasce, valorizzando i traversoni dei terzini e degli esterni alti. La presenza di un falso nueve (citofonare casa Jurgen Klopp per ulteriori riprove al riguardo) consente invece un maggior inserimento dei centrocampisti, togliendo altresì ogni punto di riferimento alla difesa avversaria. Si perdono centimetri e chili in area di rigore, ma è il più classico dei rovesci della medaglia. Certo è che il Napoli in versione attacco dei piccolini sembra dare al momento maggiori garanzie al proprio allenatore. Il quale intanto ha fatto partire Mertens dalla panchina, cosa che non accadeva dallo scorso 28 novembre nella sfida contro il Sassuolo, ma naturalmente non è stata un’esclusione punitiva. L’uomo originario di Leuven è arrivato contro la formazione calabrese a quota 19 reti e 7 assist in 25 partite di campionato: tra l’altro, repetita iuvant, giusto rimembrare che di mestiere farebbe l’ala sinistra. Senza tralasciare che l’ex PSV è diventato ormai un vero e proprio talismano, in una città che ha un discreto feeling con cornetti portafortuna e scaramanzia: nelle 27 partite in cui ha trovato la rete in Serie A, il Napoli non ha mai perso, arrivando a 22 vittorie e 5 pareggi. In una settimana in cui si è parlato molto del suo futuro lontano da Napoli, Mertens risponde a modo suo, con un’altra prestazione da incorniciare.
Per una volta dunque, anche solo per un attimo, chi se ne frega di quel che accadrà domani. Pensare troppo al futuro è, forse, il modo peggiore di vivere il presente.
Francesco Vassura
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 12 Mar 2017 - 22:15