Vittoria sofferta, quella del Napoli, al Castellani di Empoli. Un primo tempo in discesa, avanti di tre reti, ed una ripresa da dimenticare. Esatto, avete letto bene: un secondo tempo da incubo e da evitare nel percorso che deve portare un’ottima squadra a diventare una grande squadra. Fatto sta che il Napoli raccoglie tre punti e supera ancora la Roma, impegnata stasera: la lotta per il secondo posto è ancora tutta aperta.
Tante note negative, come si diceva, ma qualcosa di positivo si è visto, tutto nel primo tempo. A cominciare da Dries Mertens: sempre più capocannoniere, più forte delle chiacchiere e degli errori. Il belga prima sbaglia, malamente, un rigore calciato male, in verità. Poi rimedia, con una pennellata d’autore che richiama magicamente gli artisti del Rinascimento. Ecco, Mertens è un artista del pallone, non più relegabile meramente nella banalità di uno stereotipo o di un ruolo. La verità è che non ha ruolo, non ha valore, è un valore aggiunto. Ma oggi, seppur con una buonissima prestazione, non è il migliore in campo.
Perché al Castellani brilla, ancor di più, la stella di Lorenzo Insigne che, oramai, sta crescendo a dismisura e con effetti nemmeno pronosticabili ad inizio stagione. Lorenzo, fondamentale nel blitz, il primo degli azzurri, in terra empolese, è il migliore in campo per la redazione di SpazioNapoli.it. Insigne fa il Magnifico, a prescindere dalla doppietta. Eguaglia se stesso, arrivando a quota dodici reti: lo scorso anno erano state dodici in tutto il campionato, ora siamo a metà marzo con ancora nove partite da giocare. Si comporta da leader, in campo, da valore aggiunto, da spirito di questo gruppo. Blindarlo, per il Napoli, diventa quantomai fondamentale. Lasciarsi scappare un giocatore così, con ancora qualche margine di miglioramento, sarebbe un peccato letteralmente mortale. Ma non solo: un giocatore così non può non essere preso in considerazione per diventare uno dei baluardi della Nazionale italiana. Fantasia, qualità e genialità al servizio dell’azzurro Napoli e dell’Italia. Ora è possibile, finalmente. Perché di un Insigne così nessuno potrebbe fare a meno.