LAVAGNA TATTICA – Il calo di concentrazione è questione di mentalità: errori individuali e collettivi mettono a rischio i tre punti
Il Napoli torna da Empoli con tre punti in più, ma con una fase difensiva che fatica a trovare il giusto equilibrio. E, checché se ne dica, mentalità e situazioni tecnico-tattiche viaggiano a braccetto. Se cala la concentrazione (e questa è o non è mancanza di mentalità?) inevitabilmente ci si ritrova a leggere male, o lentamente, o male e lentamente, determinate situazioni di gioco. Ed è successo proprio questo contro l’Empoli: improvviso calo di concentrazione, ed ecco gli errori che cadono come pioggia sulla prestazione degli azzurri. I calci da fermo – meglio chiarirlo a qualche mente poco “attiva”, per usare un eufemismo – non si materializzano sul “Castellani” dal nulla. È il caso del goal di El Kaddouri su calcio di punizione, determinato da una serie di errori azzurri:
Capitolo a parte per Diawara. Il centrocampista guineano, inserito da Sarri proprio per tentare di tappare le buche tra centrocampo e difesa, e per cercare di liberare qualche palla sporca, incappa in una delle prestazioni peggiori da quando veste la maglia azzurra. Già in occasione del primo goal manca completamente i tempi di uscita in pressione. Nel corso della gara, poi, commette un’altra serie di errori: mica per caso Sarri gli urla contro di tutto durante il match?:
Piccoli errori, ma che servono all’Empoli per continuare a crederci. Serviranno sicuramente anche al numero 42 azzurro per crescere.
Anche la seconda rete toscana nasce da una serie di errori, dettati da stanchezza e da mancanza di mentalità: