Sbancare Empoli non era impresa semplice per il Napoli. Serviva una prova di forza, di coraggio per continuare a sognare l’ambito piazzamento dietro una Juventus ormai in fuga. Un secondo posto che ha il sapore della Champions League diretta, e di guadagni in termini economici e tecnico-tattici. La Roma corre – mica poi tanto bene – e gli azzurri sono costretti a inseguire.
La fase difensiva – va detto – lascia troppo a desiderare. Anche contro i toscani arrivano puntuali gli errori in fase di non possesso, costati altri due goal nella voce “reti subite”. Un tallone d’Achille, un punto debole. Un punto critico che rischia di mandare all’aria quanto di buono si costruisce. Margini di crescita ci sono e se ne intravedono, ma non possono restare a lungo tali. Serve cambiare rotta, tappare in qualche modo questa sanguinosa lacuna per poter continuare a inseguire il secondo piazzamento in campionato. E per provare a ribaltare il pesante 3-1 patito allo Juventus Stadium.
Una lacuna, controbilanciata da una fase offensiva sprezzante del pericolo, nemmeno poi tanto spietata. Svogliata in alcune fasi. Sicuramente “presuntuosa”. Si divertono là davanti, con talento e un pizzico di genio.
Un segno di maturità, un segnale di crescita che non può essere solo un caso. Il Napoli sa dominare gli avversari sempre. Ed è da qui, da queste solide basi che si deve costruire il sorpasso alla Roma. Così come è dalla fase difensiva che si devono costruire i punti al San Paolo. Per far sì che questo non resti l’ennesimo record “inutile”.
Articolo modificato 20 Mar 2017 - 00:48