Lorenzo Insigne si è confessato in una corposa intervista ai microfoni di Rai Sport. Tra i punti principali toccati non poteva mancare quello del rinnovo del contratto. Quest’ultimo ad oggi prevede una quota fissa di 1,2 milioni a stagione fino al 2019, calcolando i bonus il totale oscilla tra il milione e mezzo e 1,8 milioni. Insomma un ingaggio che nella parte fissa è inferiore a quello di Leonardo Pavoletti e Nikola Maksimovic. Le prime scintille su questa spinosa trattativa erano già esplose questa estate a Dimaro. Le richieste degli agenti parlavano di circa 5 milioni di euro a stagione, numeri decisamente elevati. Il tempo è passato (da luglio a marzo ben 9 mesi) ma la situazione non è cambiata. Il rinnovo non è arrivato mentre si fanno avanti affamate (e ricche) concorrenti. Questa situazione lede tutte le parti in causa.
Questo post in breve
L’entourage del calciatore ha subito diverse avances in estate, tra cui quelle di Liverpool e Barcellona. Club che, se volessero, potrebbero tranquillamente staccare assegni da 6-7 milioni l’anno per lo stipendio del talento campano. L’attaccante da parte sua potrebbe spazientirsi visto che, a detta sua, le richieste sono state nettamente mitigate. Come ha spiegato a RAI Sport, per amore della maglia e dei tifosi non ha mai pensato di lasciare, rinunciando a diverse offerte e riducendo le pretese. D’altronde ora la proposta dell’entourage sarebbe scesa a 4, c’è da credergli. Sono passati poco più di due anni da quando Lorenzo fu “blindato” fino al 2019, le polemiche con la società ora si sono acuite. Il Napoli da parte sua rischia molto non trovando una soluzione.
De Laurentiis dovrebbe cambiare politica. Il calcio moderno è rapido, in continua evoluzione. Giocatori e agenti gradiscono trattative snelle e chiare e non “contratti da 120 pagine” come affermò proprio il presidente a Monaco Hebdo. Il modo di trattare i diritti d’immagine andrebbe rivisitato. Proprio sulle pagine di Spazio Napoli fu analizzato come il gioco non valesse la candela. Forse il Napoli non si aspettava la stagione di altissimo livello di Insigne. Sperava quindi di portarlo a termini di contrattazione più miti ma (fortunatamente) i numeri di Lorenzinho dicono altro. 13 goal e 10 assist in stagione (12 reti e 7 assistenze unicamente in Serie A TIM) autorizzano un ripensamento sul suo contratto ed un adeguamento. In fondo se Paulo Dybala con 8 goal in campionato può pretende cifre vicino ai 7 milioni l’anno, perché il talento azzurro non può richiedere un aumento? Chiudere subito, chiudere bene e chiudere in maniera chiara è fondamentale. Tutte le parti devono essere felici. La società deve avere la certezza di aver ottenuto una vittoria duratura e credibile. Il calciatore deve sentirsi gratificato e, soprattutto, non tentato dalle voci di mercato. L’estate si avvicina e con essa le sirene (molto attraenti) dei top club europei, meglio prevenire che curare una nuova cessione illustre.
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