Il gol, la fascia, quel sorriso. La parte finale di Lazio-Napoli ha insegnato tanto. E poi ha consegnato un po’ di calore, un po’ in più: perché le tenebre dei pensieri post Coppa han fatto posto al sole di Lorenzo Insigne. Mostruoso, formidabile, con un destro insindacabile che disegna traiettorie e raccoglie le speranze dei napoletani. Una ad una, come se non avesse altri obiettivi, altri pensieri, altra missione nella vita.
È stato l’istantanea di ogni cosa, il terzo gol: lo è stato della stagione di Lorenzo e della partita, a tratti vittima di uno stritolamento azzurro che non poteva cessare. Troppo forte, questa squadra; troppo superiore, questa sera. E troppo talento, poi, dai piedi di Insigne: arrivato a quota 14, come mai prima. E giunto alla piena, concreta, fondamentale maturità: ora è un campione, non più una promessa.
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I NUMERI
È la terza(!) doppietta nelle ultime 4 giocate in campionato. E sì, avete capito bene: perché tutto questo sembra insano, ma non lo è. Così, giusto per intenderci: l’unica squadra a cui non ha segnato è stata la Juventus, in una partita tanto rocambolesca quanto sfortunata. E questi son solo numeri, che banalmente non tengono conto del Lorenzo ‘ripiegatore’, dell’Insigne generoso. Il quale, all’Olimpico, è il secondo per possesso palla personale, il primo per palle rubate. E pure il secondo portiere degli azzurri: perché quel salvataggio sulla linea, dopo settanta metri di corsa, meriterebbe spazio e vita in un romanzo d’avventura.
Come quella che sta vivendo quel ragazzino di Frattamaggiore, da qualche tempo arma devastante, da sempre perno trainante di un Napoli che a lui non può più rinunciare: sarebbe come privarsi di una pozione magica che rende immortali. Che rende belli. Che rende finalmente efficaci.
CHAMPIONS E RINNOVO
Per fortuna, certe cose capitano per una ragione. E il rinnovo di Insigne – chissà quanto imminente – è parte integrante della sua pesca dei miracoli. Che sia il segreto di tutta questa fiducia? Chissà. Intanto, ADL lo vede, lo sente, lo ammira: un bel passo in avanti, di quelli pregni di sensazioni positive. Insigne è Napoli: il legame era fortissimo in passato, oggi è invece indissolubile. Non contano le chiacchiere, né per lui, né per la squadra. Quelle ci saranno sempre, e faranno sempre un po’ male. Contano i fatti, i numeri, il modo in cui questa squadra sa farsi carico delle sue giocate e del suo estro infinito. Conta questa sua nuova versione, che non ha eguali.
Bello e concreto, forte e determinante: dimenticatela pure, l’inconcludenza. E risparmiatevi qualche commento piccato, qualche pensiero negativo. Il folletto di Fratta, con la fascia al braccio, ha portato nuovamente il Napoli tra le grandissime d’Europa. E no, non ha intenzione di fermarsi qui: vuol diventare grande con il suo popolo.
Cristiano Corbo