Sarri: “Non ci manca un ca***. Non possiamo più sbagliare nulla, Udinese in grande salute. Vorrei lo Scudetto, su Juve e Real…”

Il tecnico azzurro, Maurizio Sarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza stampa di vigilia di Napoli-Udineseazzurri in campo domani alle 20.45 in una sfida fondamentale nella rincorsa al secondo posto occupato dalla Roma.

Il terzo posto, le controindicazioni – Una statistica qualifica tutte le difficoltà delle italiane nei preliminari. Ma in Italia ad agosto giocare è problematico, quindi questa è una difficoltà che fa parte delle nostre caratteristiche, inutile pensare che si possa giocare ai primi di agosto come negli altri Paesi. Sarebbe un brutto spot per il calcio italiano.

Numeri importanti, ma manca qualcosa – Anche se uno guarda una trasmissione della sua azienda potrebbe chiedere cosa manca per fare 5 milioni di spettatori. Noi stiamo facendo benissimo, non ci manca un ca***. Ho preso una squadra a 64 punti, stiamo facendo benissimo. Abbiamo vinto un girone in Champions, cosa mai successo. Siamo usciti contro la squadra campione del mondo. In coppa Italia siamo usciti contro la squadra che sta vincendo in Italia da 6 anni di fila. Stiamo facendo un percorso, stiamo facendo molto bene. Se poi ci si paragona al top del mondo manca qualcosa, come alla sua azienda per essere la CNN.

L’ottimo rendimento dell’Udinese – La Lazio nelle ultime sette partite aveva fatto più punti, ora incontriamo una squadra in un ottimo momento. Una squadra in grande salute, anche con una grande solidità. Subiscono poco, Delneri ci ha messo le mani, parlano i numeri. Sarà una gara difficile, veniamo da una settimana dove abbiamo speso molto a livello di energie fisiche e mentali, due gare contro la Juventus e la gara contro la Lazio. Veniamo da una settimana faticosa e in certi casi la squadra può essere stanca. Non dovrà essere così.

Il confronto con la Roma – Negli ultimi quattro/cinque mesi i percorsi sono stati simili, la Roma ha fatto qualche punto più di noi. Non possiamo sbagliare nulla e attendere qualche passo falso. Certo a sette gare dalla fine quattro punti possono essere molti, noi non possiamo sbagliare nulla.

Cosa vincere. Sinceramente non so cosa mi piacerebbe vincere. Per mentalità a me piacciono le competizioni piene non quelle ad eliminazione diretta, c’è sempre una componente di fortuna che va ad incidere. In quella di 10 mesi l’episodio incide molto meno. Per mentalità mi appagherebbe molto di più una competizione di questo tipo.

Napoli come contropotere – Io ti avevo chiesto una domanda intelligente (ride). Il Napoli ha la sua filosofia, altre giocano in base alla loro. Non esiste per forza una contrapposizione, in un gioco si può vincere in tutti i modi. Sono convinto che si possa far bene, poi dipende sempre dalle aspettative. Se hai 10 milioni in banca sei ricco, ma se ne spendi 12 hai dei problemi. Stiamo facendo un percorso, con tanti ragazzi giovani, con un suo modo di giocare. Che come tutti i modi di gicoare può essere vincente o no.

Dopo lo scudetto, la pensione? – A me piacerebbe un’esperienza all’estero, vale come pensione?

L’ultimo step – Dipende da quanto possono crescere questi giovani, da quanto può crescere lo staff, la società, il contorno. I punti vengono anche fuori dal campo e deve crescere tutto l’ambiente per fare meglio. Siamo in una condizione in cui o fai un passo in avanti o uno indientro. O si vince o si fa indietro.

Il Sarrismo – Non mi fa nessun effetto, penso sia una moda momentanea, ci sono momenti in cui vengono fuori mode e allenatori che vanno al centro dell’attenzione. Sacchi e Guardiola hanno fatto la storia del calcio, soprattutto Sacchi che ha stravolto il modo di pensare il calcio in Italia in Europa. Entrambi hanno dimostrato che si può vincere con un calcio spettacolare, noi certo non possiamo paragonarci a questi allenatori e a queste squadre.

Milan ai cinesi – Non lo so, in certe cose posso essere anacronistico, a me le storie di sentimento piacciono di più rispetto a quelle di marketing. Sapere che ci sia una famiglia innamorata di una squadra piace molto di più, come le famiglie Sensi, Moratti. Era un calcio diverso, tante squadre europee sono in mano a grandi aziende straniere. Può essere un bene dal punto di vista economico, non da quello sentimentale.

Il fatturato e la famiglia De Laurentiis – Negli ultimi tre mesi non ne ho mai parlato (ride). Dipende da cosa si chiede a questa famiglia, se gli si chiede di investire un miliardo di euro l’anno è impossibile. Questa famiglia ha preso il Napoli in C, è da sette anni in Europa, sono stati ottenuti risultati importanti. Certo questa gente avrebbe bisogno di vincere. E lasciatemi la poesia di pensare che sia possibile vincere.

Quarti di Champions, rammarico o graficiazione – Si ritorna al discorso di prima, le gare ad eliminazione diretta sono legate ad altri fattori. Siamo stati sfortunati nel sorteggio altrimenti a quest’ora saremmo la rivelazione della Champions. Questo fa parte di una certa normalità, è normale che si possa uscire con il Real e la Juventus con qualche rammarico in più in Coppa Italia.

Jorginho-Diawara – Dipende da condizione e caratteristiche. Se servirà fisicità le chance di Diawara aumentano, così per Jorginho se c’è necessità di palleggio. Abbiamo vertici di centrocampo affidabili e con caratteristiche diverse, per noi è importante. 

Insigne, da Udine all’Udinese – La gara di Udine all’andata ci fece uscire da un momento complicato, seguito dall’infortunio di Milik. In quel mese seguente abbiamo trovato difficoltà, poi abbiamo intrapreso un percorso molto simile alle concorrenze, Dries è riuscito a trovare il proprio ruolo in avanti. In questa squadra ci sono sette/otto giocatori che sono simboli di questo ciclo. 

Duvàn Zapata – Un giocatore forte, che a giocarci contro crea problematiche. Nella nostra squadra potrebbe essere un’alternativa, ma lui ha chiesto una cessione proprio perché non voleva fare l’alternativa. Abbina forza fisica a velocità, estremamente pericoloso. Da tenere lontano dall’area, ma anche da lontano non si spegne.

 

 

Dal nostro inviato al Centro Sportivo di Castel Volturno, Pasquale Giacometti.

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