La Roma si ferma, il Napoli deve vincere. E lo fa con caparbietà, con “cattiveria” e precisione. Chirurgico quasi in certi momenti. Spietato sicuramente. Dopo un primo tempo a ritmi, se non blandi quanto meno insoliti per il Napoli, la ripresa vede gli azzurri aumentare nettamente il volume di gioco nella metà campo – dove s’è disputata la stragrande maggioranza della partita – dei friulani. Tanti altri record bruciati, e Roma ulteriormente avvicinata. La corsa al secondo posto non fa sconti, ecco perché serviva un Napoli convinto, solido e mai domo. Per ottenere ciò, Maurizio Sarri ha dovuto ricorrere a qualcosa di mai fatto, ovvero schierare per due volte consecutive la stessa formazione.
Seconda possibile interpretazione: questo Napoli può basare il proprio gioco su una serie di alternative di altissimo livello. Alternative singole che, inevitabilmente, influiscono sulle alternative di gioco. La formazione con Diawara e Zielinski, a un certo punto della stagione, sembrava la migliore in assoluto. Con Allan e Jorginho sempre un po’ più defilati nei pensieri di mister Sarri. E invece i due, nella doppia sfida, hanno dato prova delle loro immense qualità. Ed è forse questo che intende il tecnico toscano quando dice che a questa squadra non manca nulla. Questo gruppo è ormai composto da una serie di pedine capaci di offrire uno spettacolo sempre diverso. Un Napoli macina-gioco, un allenatore macina-idee.
Salvatore Nappo
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Articolo modificato 16 Apr 2017 - 02:11