Una seconda parte di stagione con il piede sull’acceleratore, ben piantato. Jorginho ha ritrovato le chiavi della mediana, salde nelle proprie giocate. Cervello e piede rapidi, all’unisono, nel dirigere l’orchestra di Maurizio Sarri. Sull’italobrasiliano si è soffermato Gian Marco Remondina, suo allenatore ai tempi del Verona, ai microfoni di Fuori gara, sulle frequenze di Radio Punto Zero.
Queste le sue parole: “Lo conosco benissimo, aveva 17 anni quando decisi di convocarlo per la prima volta in prima squadra a Verona. Si allenò con noi e in partitella mi stupì per qualità e personalità. In quel periodo era un giocatore rapido, veloce, tecnico, poteva ricoprire tutti e quattro i ruoli di centrocampo, ora s’è stabilizzato a regista difensivo, ruolo che ricopre molto bene.
Quando fu convocato in nazionale lo chiamai per fargli i complimenti, pochi giocatori hanno le sue caratteristiche, merita di tornarci. Ho allenato Gnahoré alla Carrarese, ha caratteristiche differenti da Jorginho, è una mezzala, può giocare in un centrocampo a 3 oppure a 5, ha fisico, tecnica, tanta qualità. In carriera è stato molto sfortunato, è indietro rispetto ai suoi coetanei perché, fisicamente, ha avuto troppi problemi. Ora ha bisogno di giocare con continuità per due stagioni prima di imporsi in massima serie”.