Le pagelle di Sassuolo-Napoli: Milik rivede la luce, Mertens fa 28 e maledice la traversa. Hamsik, che combini?

Reina 6: Guardingo quando c’è da uscire, da sventare gli scatti di Defrel con un’uscita spericolata. Indaffarato più del solito fuori dai pali, per il resto il Sassuolo, pur giocando egregiamente, s’affaccia poco. Lui è bravo a bloccare una conclusione centrale di Pellegrini, dopo aver osservato sfilare nei suoi paraggi una rasoiata di Berardi. Proprio il 25 neroverde lo beffa: Pepe, però, non ha colpe particolari. Tenta il miracolo su Cannavaro, si supera in un tuffo da cineteca. Poi carambola su Mazzitelli: non può nulla. Peccato.

Hysaj 6: Ragusa sfonda raramente e buona parte del merito è suo. Si guarda bene le spalle, c’è anche tanto da battagliare, lui ci riesce con risultati alterni. La partita d’altronde è maschia, prova a mettere gamba e fisico quando chiamato al contrasto. Soffre poco, è già un gran risultato in questo periodo storico. Potrebbe, però, azzardare qualche scorribanda in più in fase offensiva. Lì davanti, infatti, latita.

Albiol 5: Qualche incertezza non manca, non è la gara perfetta e si nota. Soffre smisuratamente il pressing dei neroverdi. In uscita, infatti, non è mai preciso o sicuro. L’impostazione, anche, lascia a desiderare. Sul goal però non ha colpe: il retropassaggio di Hamsik, di testa, è una manovra scellerata che taglia fuori l’intero reparto. Lui prova a tamponare Berardi senza però riuscire nell’impresa. Sulla rete di Mazzitelli, invece, la responsabilità aumentano: il centrocampista neroverde è sulla sua traiettoria, lui non riesce a mettere pezze per salvare il risultato.

Koulibaly 5: Fin dai primi minuti il Sassuolo ne imbriglia il fraseggio, lui commette qualche errore di troppo in uscita. Quando è pressato rischia e non se la cava sempre con una bella figura. Non ha colpe particolari sul primo goal del Sassuolo, dopo il raddoppio il reparto si disunisce e soffre maggiormente scorribande e ripartenze degli avanti neroverdi. Talvolta riesce a mettere una pezza, in altre occasioni può poco.

Strinic 6: Solido come sempre, titolare ormai inamovibile o quasi. Nel primo tempo soffre poco e niente, chiude bene gli spazi a Berardi che risulta pericoloso soltanto in un’occasione. Tiene bene e si guarda con diligenza le spalle, rispetto al dirimpettaio Hysaj, poi, spinge maggiormente. Nella ripresa, complici stanchezza e un Sassuolo su di giri, soffre l’intensità e la gamba dei neroverdi. Sarri lo sostituisce a pochi passi dal traguardo per inserire Ghoulam. (Dal 85′ Ghoulam s.v.)

Allan 5: Era in un momento favorevole, il goal all’Udinese aveva sigillato definitivamente una crescita intravista già a Roma. Reggio Emilia, però, si dimostra porto infausto per il centrocampista brasiliano. Non fa mai avvertire la sua presenza agli avversari, è nullo quando c’è da mettere il fisico e impreciso quando ha da ribaltare l’azione. Perde una quantità notevoli di duelli e palloni, fa tanta confusione ma produce pochissimo. (Dal 69′ Zielinski 5,5: Rispetto ad Allan garantisce qualcosa in più nell’assalto finale, ma non compie nulla di trascendentale. Con un Napoli a trazione anteriore, non incide).

Jorginho 5,5: Il momento positivo non lo aiuta, al Mapei Stadium non brilla come con l’Udinese. Gestisce con sapienza alcuni palloni, altri li perde ingenuamente. Il fisico non è il suo forte, la mediana neroverde lo imbriglia in più di una circostanza. Potrebbe, insomma e in definitiva, fare di più. Così come il resto del reparto, così come il resto della squadra. (Dal 81′ Milik 7: Voto di fiducia, per la rete. Una liberazione dopo il calvario. L’infortunio, la lotta, il recupero. La luce, il buio e poi ancora la luce. E infine il goal. Da rapace d’area: sfrutta un’assistenza di Albiol, la gira a rete da nove consumato. Arek 2.0: la vendetta, il ritorno).

Hamsik 4,5: Il pallone servito a Callejon (che a sua volta lo gira a Mertens) è una perla, una giocata a cui Hamsik ci ha abituati. Però pesano due errori come un macigno. Prima tarda a concludere verso la porta, sciupando un’occasione ghiotta e pestandosi i piedi in maniera autonoma. Il più grossolano arriva nella ripresa: il retropassaggio di testa verso Reina è una vera e propria sciagura calcistica. Berardi raccoglie l’invito, ringrazia e depone il pallone in rete. In zona goal incide pochissimo, nel giro palla è più macchinoso del previsto. Non è la sua giornata e si vede.

Callejon 6: Josè è tra i più pimpanti, già in un primo tempo non eccelso per il Napoli. Combina bene con Mertens, il belga gli serve un pallone d’oro che lui, però, cestina. La posizione defilata non l’aiuta nell’occasione, la coordinazione precaria fa il resto. Però si riscatta dopo, nella ripresa, ricambiando il favore: imbeccato da Hamsik, serve a Mertens un cioccolatino che il belga deposita in rete. Nel complesso non sfigura, anzi: è in un buon periodo di forma e lo lascia notare.

Mertens 6,5: 28 in stagione, il record personale. Numeri strepitosi per una stagione altrettanto fantastica. Di testa, tra l’altro. Mica la specialità della casa! In un’annata del genere, però, il goal arriva in ogni modo. Pimpante, attivo, cerca il dribbling ma lo trova con risultati alterni. C’è una netta differenza tra primo e secondo tempo: quando può puntare la porta risulta un valore aggiunto, quando è costretto a sentirla di spalle è penalizzato. E poi la sfortuna: l’incrocio dei pali centrato su punizione trema ancora. Sarebbe stata una rete sublime, la fotocopia del magistrale calcio piazzato di Empoli. Sarebbe stato, soprattutto, un altro tassello di un mosaico bellissimo. La sorte, però, recita una parte importante.

Insigne 6: L’Insigne-day è appena trascorso, il rinnovo un colpo importantissimo per il futuro azzurro. La sua prestazione è una montagna russa, oscilla tra alti e bassi. La giocata più bella arriva nel finale di gara: rientra, salta gli avversari, calcia a giro. Tutto perfetto, ma il pallone si stampa sul palo (interno!) prima di rientrare in campo. La malasorte ha puntato i suoi occhi sul Napoli nel lunch-match del Mapei: di lì non si passa. Peccato. Nel resto della partita incide a tratti, gestisce bene il pallone e quando punta l’area rischia di far male. Ad intermittenza, però. Un po’ come l’intero Napoli.

Sarri 5: Due punti persi in chiave secondo posto, una squadra spenta che s’accende ad intermittenza. Il Sassuolo lo imbriglia chiudendosi in trenta metri di campo, otturando tutte le vie di passaggio. Qualche punto di sfondamento, il suo Napoli, lo trova. Ma non sfrutta neppure il vantaggio. Lui, poi, si dimostra tardivo sui cambi: Milik andava, a rigor di logica, inserito un’abbondante decina di minuti prima.

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