SECONDO POSTO – Gettare alle ortiche punti pesantissimi contro squadre di medio-bassa caratura è diventata una triste costante per il Napoli. Domenica l’ultimo di una serie di episodi partiti alla prima giornata con il Pescara, continuati con Sassuolo e Palermo in casa e proseguiti al Mapei ancora contro la squadra di Di Francesco.
Parte della critica giustifica queste prestazioni con la concomitante Champions League, un’analisi che può essere condivisa solo parzialmente. Perché il valore tecnico della rosa del Napoli è ampiamente superiore a quello delle squadre che gli hanno sottratto punti preziosi, e se non si è riusciti a batterle può darsi che il problema sia soprattutto mentale: basti vedere l’approccio che ha avuto la Juventus contro il Genoa domenica sera. Dopo aver giocato con il Barcellona in settimana, i bianconeri hanno chiuso la pratica rossoblù già nel primo tempo. Le squadre, quelle davvero grandi, fanno così.
Il Napoli invece ancora non riesce a superare quest’ultimo scalino. Va in affanno, talvolta riesce a recuperare ma poi sul più bello resta inchiodato dai suoi errori. Che, con ogni probabilità, gli costeranno un secondo posto che poteva essere ampiamente alla
Domenica prossima lo snodo sarà fondamentale: potrà riaprire i giochi o chiuderli quasi definitivamente. Alle 12.30 la squadra di Spalletti gioca nel derby, partita che storicamente sfugge a qualsiasi pronostico. Alle 20.45 gli azzurri saranno impegnati a San Siro contro un’Inter ferita e spedita in ritiro dalla proprietà cinese. Per Pioli è l’ultima spiaggia, in caso di sconfitta arriverebbe l’esonero del tecnico nerazzurro. Il Napoli, dal canto suo, scenderà in campo conoscendo già il risultato della Roma. Con un potenziale +7 (ma si tratterebbe di un +8) che peserebbe come un macigno dal punto di vista psicologico. Il cammino verso il secondo posto, a questo punto, diventa estremamente complicato.
Vincenzo Balzano
Twitter: @VinBalzano
Articolo modificato 25 Apr 2017 - 11:55