Torino-Napoli 0 a 5, e una prestazione ancora una volta mostruosa dei tre attaccanti, di cui si è parlato, a ragione, tanto, tantissimo. Molto meno si parla di chi quell’attacco lo imbecca, chi costruisce dalla propria trequarti il più bel gioco della Serie A.
Il centrocampo azzurro è il vero miracolo targato dal trio Sarri-Giuntoli-De Laurentiis. Sì perché per una volta, al di là delle polemiche e delle interviste fuori luogo, il lavoro di questi tre uomini hanno permesso di costruire un centrocampo straordinario e dall’età media di poco più di 23 anni.
Questo post in breve
Nello scorso campionato, Higuain a parte, è stata la vera sorpresa del nuovo Napoli sarriano. Jorginho rappresenta in maniera perfetta il gioco di Sarri: pazienza, gioco palla a terra e improvvise verticalizzazioni per i tagli degli attaccanti. Lo scorso anno ha stracciato record su record, per quanto riguarda la precisione passaggi e il numero di tocchi.
Quest’anno ha aggiornato i suoi numeri: ad Udine ha toccato 174 palloni (nessuno meglio di lui in Europa), con 153 passaggi riusciti. Sembrava potesse essere una stagione interlocutoria ed invece l’italo-brasiliano si è ripetuto sulla falsariga dello scorso anno. Bilancio: 29 partite, 3 assist.
Diawara invece è il centrocampista del futuro. In tutti i sensi. Del futuro perché a 19 anni e con quel talento il Napoli può star tranquillo almeno per i prossimi 10 anni. Ma anche perché rappresenta il prototipo del centrocampista moderno, grande visione del gioco, ma anche gamba e corsa, sempre più indispensabili in Europa. La sua presenza ha permesso spesso al Napoli di rinunciare ad Allan, e di giocare in maniera più spregiudicata con gli interni di centrocampo meno interessati alla fase difensiva. Il suo bottino dice: 26 presenze stagionali.
Cosa si può dire ancora del capitano azzurro? Per lui parlano i numeri: ancora una volta in doppia cifra per gol (14) e assist (11) in stagione, 112 gol totali con la maglia del Napoli, a -3 da un certo Diego Armando Maradona. La storia vuole riscriverla e metterci la firma con la sua cresta. Forse il miglior centrocampista della Serie A.
Diversa la situazione per il polacco ex-Empoli, che sembra sempre più l’erede designato del calciatore slovacco, per movimenti e capacità di calciare dal limite. 14 milioni per strapparlo all’Udinese e alle avances del Liverpool, adesso ne vale il doppio se non di più. Zielinski a 22 anni si è già preso più volte il posto che lo scorso anno era di Allan, con 45 presenze in stagione (con 7 presenze su 8 in Champions League), 6 reti e 7 assist. Il futuro è in buone mani.
In quante in Serie A possono dire di poter lasciare in panchina un giocatore come Allan? Pochissime. Avere un giocatore così bravo nel fare le due fasi, nello spezzare il gioco avversario e portare palla oltre la trequarti, è già una garanzia di successo. Se poi questo non ha la sicurezza del posto da titolare, vuol dire che il livello del reparto è veramente altissimo. Il bilancio per lui è poco più di 2000 minuti (come Jorginho) ma in 39 partite giocate, circa 50 minuti di media. A questi vanno aggiunti 5 assist e una rete.
Chi manca? Ah vero, forse il giocatore che in prospettiva può dare più soddisfazioni. Marko Rog è quello che si definisce un diamante grezzo. Un giocatore che ha bisogno soltanto di minuti e di assimilare il gioco dei compagni per brillare al suo meglio. Nonostante gli siano stati concessi soltanto pochi spezzoni di partite, il talentino croato ha già fatto vedere alcuni numeri importanti.
Insomma 6 uomini per 3 posti ed una garanzia per il futuro: se si vuole puntare in alto bisogna ripartire da questo centrocampo.
Articolo modificato 15 Mag 2017 - 00:26