Si è giunti alla terza edizione del Premio internazionale di giornalismo sportivo ‘Antonio Ghirelli’. Anche quest’anno, come nel 2016, la cerimonia si è svolta nel foyer dell’auditorium del Centro di Produzione Tv della Rai di Napoli. Molti volti noti del giornalismo sportivo, campano e non, sono stati presenti all’evento, in veste di premiatori o di premiati, e si sono susseguiti al microfono.
“La scuola napoletana non è solo fantasia ed inventiva, è anche ricerca di fonti, verifica, cura e meticolosità”. A queste parole di Antonio Ghirelli, citate dal moderatore ed organizzatore dell’evento Gianfranco Coppola, si è collegato Massimo Corcione, direttore di Sky Sport, nel suo intervento: “Non credo che la scuola napoletana di giornalismo esista ancora, perchè i tempi sono cambiati, ma ci sono tanti giovani bravi, e ne abbiamo la prova, che sono la speranza per il futuro di questo lavoro”.
Uno degli ospiti premiati, e forse il più applaudito, è stato Corrado Ferlaino, presidente storico del Napoli di Maradona: “I presidenti di calcio dividono i giornalisti in due categorie: giornalisti che scrivono bene di te e quelli che ti scrivono male. L’unico che non riuscivo ad inserire in una o nell’altra categoria era proprio Antonio Ghirelli, perchè un giorno scriveva benissimo sul mio conto e dopo tre giorni scriveva l’opposto (ride, ndr). Quando poi, da qualcuno presente in sala, parte un mini coro da stadio ‘Un presidente, c’è solo un presidente’, lui dice: “Ma sapete cosa vuol dire essere napoletano? Il napoletano sa cosa significa esserlo, ma non lo riesce a spiegare a parole. È un qualcosa di unico ed inspiegabile”.
Tra i premiati, oltre i già citati, erano presenti Carmen Lasorella, Mario Mazza, Gianni De Felice, Clemente Hengeller, Francesco Bongarrà, tutti con l’unico scopo di omaggiare la memoria del grande Antonio Ghirelli e di portare in alto il giornalismo, quello vero, quello che piace. Insomma, siamo arrivati alla terza edizione di questo importante evento, ma non c’è voglia di fermarsi.
All’anno prossimo…