Destino ad intrecci, o quasi. A fare da sfondo un tesoretto che il Napoli intende investire – o far fruttare – a dovere. L’oggetto del contendere ha un nome e un cognome: Duvàn Zapata, e una voglia matta di proseguire il percorso tracciato a Udine nelle due stagioni in prestito legate all’acquisto di Allan.
L’addio ai friulani sempre più realtà ma il ritorno alla base, in maniera definitiva, è una prospettiva da scartare per l’ex Estudiantes. Le lodi, la stima di Maurizio Sarri, non è assolutamente in discussione, ribadita anche a più riprese prima della sfida dello scorso aprile. Ma Duvan ormai ha scelto, alle porte della maturità calcistica, raggiunti ormai i ventisei anni, la sua priorità è il campo. Da protagonista, anche se non in una piazza prestigiosa come quella partenopea.
E allora ecco come la verità, stia, come spesso accade, nel mezzo. Il forcing sempre più incessante di una realtà che forse non sarà quella azzurra, ma che non disdegna velleità che tutti hanno potuto apprezzare nella stagione in corso. Da Bergamo, come raccolto dalla nostra redazione, le sirene sono sempre più incessanti. Il placet di Gasperini ormai acclarato, la possibilità di giocare l’Europa League e confrontarsi con una società che non nasconde le proprie ambizioni più di uno stimolo. E l’ingaggio del colombiano classe ’91, pari a 1 milione di euro, non sarebbe un problema per le casse orobiche.
Il Napoli valuta, forte di rapporti ormai acclarati con Sartori e l’entourage atalantino. La valutazione di Zapata si aggira sui 15 milioni, ma le opzioni che stuzzicano in casa bergamasca – Conti su tutti, sebbene Percassi si sia esposto sulla permanenza dell’esterno – non mancano. Intrecci, appunto, con un mercato che muove i primi passi.