Botta e risposta tra Mimmo Malfitano, giornalista della Gazzetta dello Sport, e l’agente di Maurizio Sarri, Alessandro Pellegrini.
Il collega Malfitano, intervenuto al convegno AIAC organizzato da Football Leader, ha detto: “Al di là delle preferenze interiori, io sono etichettato come juventino. Mi rivolgo ai giovani e ai tecnici, io oggi rappresento La Gazzetta dello Sport ma Sarri non sa chi sono. Evidentemente mi conosce perché qualcuno gli ha parlato male di me, io e lui non abbiamo mai scambiato una parola. Come se io camminassi in centro, incontro Callejon ma non ci fermiamo a parlare perché io conosco lui ma lui non conosce me. Io non riesco a entrare in questa nuova evoluzione dell’informazione, sono romantico e appartengo al blocchetto, alla penna, alla trasmissione settimanale in cui avevo dei giocatori ospiti in studio. Credo che il Napoli debba iniziare una ‘operazione simpatia’, servirebbe una maggiore apertura. Ma, se un presidente non perde occasione per dire che bisogna collaborare ed essere tifosi. Sono due anni che la Gazzetta non ha una intervista esclusiva. Vogliamo parlare sempre dei rapporti tra giornalisti e Napoli? Esistono giornalisti di prima, seconda e terza fascia, poi i nemici. In questa ultima fascia ci sono solo io, che devo difendermi non solo dal Napoli, da De Laurentiis, ma anche dal procuratore di Sarri, dall’ufficio comunicazione. Noi vogliamo aprirci verso il Napoli, ma anche loro dovrebbero aprirsi.
Pronta è arrivata la risposta di Alessandro Pellegrini, manager di Sarri, che attraverso Twitter ha scritto: “Esiste un limite a tutto…ma in Italia non esiste più il reato di oltraggio al pudore?”
Articolo modificato 7 Giu 2017 - 15:59