INSIGNE DIECI/ Annotazione puramente estetica: a Lorenzo Insigne, la maglia numero dieci, sta da favola. Calza a pennello sulla sua schiena. Sembra stilisticamente disegnato, quel numero, per i suoi piedi. Perché alla Dacia Arena Insigne ha fatto il dieci, dispensando luce in una Nazionale altrimenti grigia. Con il Liechteinsten la missione era tutt’altro che proibitiva, ma ha rischiato di trasformarsi in un’impresa omerica. I campioni, però, servono a questo: cambiare il copione con un colpo di scena che dia una svolta netta alla trama.
E così è servita un’invenzione del numero dieci. Napoletano, tra l’altro. Precisazione che in un Paese civile sarebbe ininfluente, ma che in una Nazione travolta e martirizzata dalla stupidità delle divisioni geografiche assume un valore doppio, se non triplo. Sì, il dieci napoletano ha abbattuto il Liechtenstein, l’ha fatto con una volèe dopo un controllo da favola. L’ha fatto, nella ripresa, con un assist al bacio per il raddoppio di Belotti. L’ha fatto con la maglia della Nazionale, e vale doppio.
LO SPLENDIDO GOAL DI LORENZO INSIGNE (VIDEO)
Perché nell’Italia di chi invoglia il Vesuvio ad eruttare (lungi da noi assumere comportamenti generalizzanti e vittimisti) non è una cosa da tutti i giorni. Insigne può (e forse deve) diventare il punto di fondamento dell’Italia di Ventura. E di fatto unificare un popolo calcisticamente (e non solo) spaccato, buttare giù le barriere alzate dall’ignoranza. D’altronde quando gioca la Nazionale siamo quasi tutti fratelli. Napoletani compresi.
Insigne si è comportato da dieci. La indossava fieramente sulle spalle, meriterebbe la stessa ricompensa con l’azzurro del Napoli. Forse ci si addentra nel terreno della blasfemia, ma il fatto che la dieci azzurra sia scomparsa è ormai anacronistico. Un’usanza ormai superata. E di certo servirebbe quantomeno un beneplacito da parte di Maradona, ma la sensazione è che Insigne meriti quella ricompensa.
Insigne, sì. Ma anche i tanti bambini che – Super Santos al piede – riempiono le piazze della città. Lo meriterebbero i figli di Napoli che affollano le file del settore giovanile. I piccoli Insigne crescono ogni giorno coltivando un sogno nel cassetto. Meritano e hanno bisogno di sognare che in un futuro neppure troppo lontano potranno indossare la dieci del Napoli, che potranno ripercorrere (e superare) le orme e le gesta di Maradona.
La dieci non è una maglia qualsiasi, è un emblema. Ritornare allo status quo del pallone è quasi un obbligo, alimenta la fiamma di chi sogna, spera, lotta e crede ogni giorno. C’è una dieci da restituire al popolo di Napoli, che si oggettiva, si specchia e si rivede in Lorenzo Insigne.
Vittorio Perrone
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Articolo modificato 12 Giu 2017 - 00:20