Nel calcio vince il cuore? Non sempre

Assistere ad una partita di calcio della propria squadra del cuore o della nazionale, meglio ancora se dal vivo, sembra essere un antidoto eccezionale contro lo stress. Quanti tifosi abbiamo visto nel corso della storia disperarsi e gioire, piangere e ridere di gusto per il fischio di un rigore a favore o contro, e quante volte abbiamo assistito alle migliori performance sul campo proprio da parte di giocatori apparentemente alle prime armi e più inesperti? Chissà se questo accadde anche all’esordiente Gigi Buffon: era il 19 novembre del 1995, aveva solo 17 anni e la partita era Parma-stratosferico Milan di Fabio Capello. Da allora il giovane portierone della nazionale è considerato il difensore più forte di tutti i tempi, proprio grazie ad abilità tecniche fuori dal comune, ma anche a una prestazione eccezionale.

Tutto questo “sentimento” influisce decisamente in forma positiva sull’attrattività di un match, ma parlando di risultati, o meglio di scommesse sul possibile finale di partita, quanto è vantaggioso per noi tifosi basarci sull’emotività piuttosto che sul ragionamento? Poco, apparentemente, soprattutto se prendiamo come spunto film come Moneyball, con protagonista Brad Pitt e incentrato sulla gestione delle partite utilizzando il calcolo statistico nel baseball. Tecnica che è stata successivamente applicata ad altri sport, primo su tutti il calcio: non crederete che un cambio all’ultimo minuto, seguito da un goal immediato, sia frutto di pura fortuna, vero? Una tecnica che ha portato gli Oakland Athletics di Billy Beane a vincere venti partite di seguito nell’American League pur avendo a disposizione un budget ridotto. Tutto da vedere se in Italia funzionerà: occhi puntati sul patron della Roma James Pallotta. O, ancora, il ricorso alla sabermetrica, un altro metodo basato sulla matematica e la statistica, ideato da Bill James, ancora una volta per il mondo del baseball. La sua idea era quella di comprendere oggettivamente questo sport, creando previsioni non influenzabili da fattori esterni sulla prestazione delle squadre e dei singoli giocatori. Così come la fisica può aiutarci a vincere al casinò online e non solo, la sabermetrica può aiutarci a vincere una scommessa sportiva, ed è così che nel calcio vengono introdotti parametri quali i tiri fatti/subiti con relativa percentuale, i goal previsti e la percentuale di tiri realizzati da quattro diverse zone del campo.

Certo, scommettere con il cuore invece che con la testa può avere i suoi vantaggi, quali un maggiore senso di fedeltà nei confronti della squadra del cuore e di divertimento quando ci si trova in compagnia di amici. Tuttavia, anche se i miracoli a volte capitano, non c’è ombra di dubbio che scommettere affidandosi a modelli statistici provati sia decisamente più sicuro e in grado di darvi maggiori soddisfazioni a livello monetario.

 

 

 

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