Una lettera davvero splendida, piena di sentimento, passione per il calcio e per Lorenzo Insigne. Sul portale calciomercato.com, nella rubrica “VivoPerLei” è stata infatti pubblicata una lettera di un appassionato di calcio e del talento in forza al Napoli. Ciò che fa scalpore è che l’autore non è un tifoso azzurro, bensì… un tifoso della Juventus!
“Ieri sera ero a cena con i genitori dei compagni di calcetto di mio figlio… ovviamente tra papà si discuteva di calcio. Io vivo vicino Napoli e la vita per uno juventino in questa terra non è delle più semplici, ma magari di questo ne parlerò un’altra volta.
Si discuteva di tecnica e di fondamentali del calcio da cercare di far apprendere ai nostri giovani calciatori in erba, ma allo stesso tempo anche di Juve e Napoli con tutti gli annessi e connessi sportivi ma anche sociologici che questo tipo di discussione si porta dietro. Solo chi vive a Napoli e non tifa Napoli può capirmi. I discorsi purché moderati erano accesi e passionali da entrambe le fazioni, ma di colpo è uscito fuori un argomento su cui tutti eravamo d’accordo: lo stop di palla di Insigne. Personalmente ritengo lo stop di palla il più importante dei fondamentali del calcio, e vederlo fare mi emoziona molto di più di una rovesciata o di un dribbling. Lo stop di palla è il calcio.
Il calcio è per me l’arte di saper governare la palla e vedere Insigne mettere a terra la palla in un fazzoletto di campo su un lancio di 50 metri mi fa esplodere una sensazione dentro paragonabile a quella che si prova entrando nella Cappella Sistina o davanti ad un quadro di Monet. Nessuno in Italia stoppa la palla con l’eleganza di Insigne e onestamente non riesco a pensare a nessuno nel mondo che lo faccia meglio. Riconoscere al calcio una dimensione artistica al di là dei campanilismi e saper ammettere quando c’è dell’arte e del genio nei confronti di un giocatore di un’altra squadra è un primo passo per ridurre le distanze tra le tifoserie.
Lo stop di Insigne dovrebbe far venire la pelle d’oca a chiunque ami questo sport e lo segue con assiduità professandosi tifoso, anche perché dovremmo comprendere tutti che prima di essere tifosi di una squadra si è tifosi del calcio. Se questo non succede forse è il caso di fermarsi a riflettere cosa è il calcio per voi. Una rivalsa sociale? Un modo per vincere qualcosa ed esultare nella propria vita magari fatta di insoddisfazioni? Una sorta di conformismo?
Il calcio, quello vero, va rispettato, indipendentemente dal colore della maglia che indossate. Indipendentemente dalla squadra per cui tenete, dite ai vostri figli la verità, che nessuno stoppa la palla come Insigne e vedrete che andranno a cercarsi i video per imparare a stoppare la palla come lui e far felice il loro papà. Solo così fra qualche anno in Italia ricominceranno a crescere tanti piccoli Insigne, Baggio, Totti, Del Piero…“.
Articolo modificato 25 Giu 2017 - 22:13