La splendida favola non dà nell’occhio, allo stadio Briamasco. Parte in sordina, qualcuno ne aveva parlato nei giorni scorsi ma nessuno, in fin dei conti, aveva approfondito. Perché talvolta ci si preoccupa del Napoli che è, non di quello che è stato e sarà. Ci si preoccupa – a ragione – di Reina e delle sue beghe contrattuali, ci si preoccupa di vincere la terza amichevole su tre.
Però sì, allo stadio Briamasco di Trento va in scena una bella favola, tutta da raccontare. Gli ingredienti: due ragazzi da mandare in prestito per farsi le ossa e una sinergia di mercato, quella tra Napoli e Carpi, che va avanti da tempo. Merito anche di Giuntoli, che ha mantenuto i rapporti intatti e ha raccomandato Lauriola come nuovo d.s. alla presidenza del Carpi.
I due ragazzi provengono dalla scuola Napoli, quella Scugnizzeria tanto avversata e bistrattata. Una squadra che, però, di calciatori, di ragazzi con sogni precisi, ne ha prodotti in quantità industriale. Una lista che annovera anche Antonio Romano e Armando Anastasio. Entrambi classe ’96, entrambi girati in prestito al Carpi. Entrambi, dunque, avversari d’occasione del Napoli. Sì, una favola. Che probabilmente avrà portato in loro i tremolii e il turbinio di emozioni che precede momenti del genere.
Loro, che nella Primavera del Napoli sono stati leader. Armando conta 52 presenze, Antonio 78. Antonio, inoltre, con la maglia azzurra vanta un trionfo che probabilmente annovera tra i ricordi più belli di sempre. Sì, perché lui era in Qatar, a Doha, quando il Napoli sollevò la Supercoppa in quella folle notte dicembrina. Vide Higuain afferrare quella partita per i capelli, vide, dalla panchina, il tuffo decisivo di Rafael. In famiglia Anastasio il calcio è nel sangue: il padre è un noto allenatore a livello giovanile, il cugino è Gennaro Tutino, prodotto del vivaio azzurro.
I vari prestiti li hanno condotti al Santarcangelo, al Prato, al Piacenza, al Padova, all’Albinoleffe. Poi il Carpi, per entrambi. E il sogno di affrontare il Napoli. 45′ per Anastasio, una giocata difensiva positiva e un cartellino giallo rimediato per aver fermato Dries Mertens. E 30 minuti per Romano, al centro del campo, a confrontarsi con Marek Hamsik. Emozioni a fior di pelle. E malgrado la sconfitta, entrambi torneranno a casa con uno splendido ricordo in più. Forse il più bello della propria vita.
Vittorio Perrone
Inviato a Dimaro (TN)