Il secondo acquisto del Napoli, Mario Rui, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi de Il Mattino, analizzando quella che si appresta ad essere la sua prima stagione in azzurro. Eccone gli stralci più importanti.
Conquistatore. “Non mi spaventano le nuove sfide. Vengo da Sines, il paese di Vasco da Gama, il conquistatore dei mari. Se ho detto “sì” al Napoli è perché voglio seguire le sue orme, è arrivato il momento di conquistare qualcosa di importante”.
Scudetto. “Sono arrivato da poco e subito c’è questa convinzione, è una cosa sconvolgente. Quando sono arrivato a Roma ero convinto che al Napoli bastasse poco per vincere il campionato. E se il gruppo ci crede, lo faccio anch’io. La concorrenza non mi spaventa, servono tanti giocatori bravi in tutti i ruoli. Ci saranno tante partite e spazio per tutti. Personalmente mostrerò subito la mia grinta e la mia determinazione. Vengo da un anno difficile e voglio riprendermi tutto quello che non ho avuto lo scorso anno”.
Mister Sarri. “È uguale al Sarri di Empoli: ho una gran voglia di lavorare con lui. Quando l’ho conosciuto in Toscana ero un semplice terzino che spingeva e faceva cross: lui mi ha detto che dovevo migliorare la fase difensiva. So quello che mi aspetta: mi ha fatto lavorare sulla concentrazione, spiegandomi che giocando con la testa sarei riuscito a prendere meglio la palla in contrasto aereo con un posizionamento migliore, facendo i movimenti giusti prima del mio avversario”.
Chiamata portoghese. “Se trovo la continuità giusta posso trovare anche la Nazionale, ma quel che conta è ritrovare prima se stessi. Far bene con gli azzurri comporterà anche una chiamata dal Portogallo”.
Mario Rui. “Lo scorso anno è stato duro, non avevo mai saltato una partita per infortunio prima di farmi male. Non ero pronto e mi è caduto il mondo addosso. Un aggettivo per me? Sono generoso, pronto ad aiutare i compagni. Non guido ancora, mi accompagna mia moglie Renata. Abbiamo però due figli e non sarà facile, mi toccherà prenderla dato che il campo di allenamento è lontano dalla città”.
Dimaro e lotta Scudetto. “In Trentino ho trovato una bella atmosfera, ma non mi aiuterà a giocare di più. Sarri e gli altri non faranno sconti, non parto avvantaggiato. Per lo Scudetto la storia recente dice Juve, ma se conta la bellezza è il Napoli davanti a tutti. Milan e Inter stanno facendo bene. La Roma? Spero possa far bene, ma l’importante è che arrivi dietro di noi. Non sarà facile ritornare all’Olimpico, ho capito alla fine che tipo di rivalità ci sia tra le due squadre”.
Obiettivi. “Prima di tutto passare il preliminare. Se il Napoli fa il Napoli non ci sono avversari che ci possano fermare. Stasera c’è un test importante, che ci aiuterà a capire a che livello siamo. La Champions si avvicina e dovremo essere al top. Giuntoli? È stato bravo a far bene il suo lavoro e a leggere il mio momento”.
Passato e futuro. “A Roma non è andata bene perché è stato un anno difficile, non sono riuscito a dimostrare chi ero. Dopo quello che ho passato ho capito che la soluzione migliore era ricominciare altrove. Cosa farò per entrare nel cuore dei tifosi azzurri? Farò Mario Rui, che non è quello dell’ultimo anno”.