Igor Lasicki, recentemente passato dal Napoli al Wisla Plok, ha rilasciato un’ampia intervista ai taccuini dei colleghi polacchi di Weszlo. In evidenza ricordi ed esperienze nella città partenopea, smentendo tanti luoghi comuni e con alcuni ricordi più sofferti: “Gomorra? Ho visto la serie, una volta siamo anche andati a cena con l’attore che ha interpretato Ciro Di Marzio e tutti volevano fare le foto con lui. E’ una serie forte, mostra come potrebbe essere la vita a Napoli. Può spaventare, ma Napoli non è ciò che mostra la seria televisiva. E’ una città tranquilla e bella, vicina al mare. Qualche episodio spiacevole c’è stato, ma difficilmente veniamo colpiti noi calciatori. Impazzisce per il calcio, i calciatori non pagano nei ristoranti o addirittura i commercianti lasciano la fila alla cassa pur di fare una foto.
Io non ho mai avuto problemi di popolarità perché ho soltanto debuttato, poi sono andato altrove. Ma è successo che fermassero anche me, i tifosi sanno tutto del Napoli. Io ho avuto un contatto indiretto con la camorra nella mia esperienza napoletana. Una volta in mio compagno di Primavera era in lacrime perché era stato ucciso suo padre in una resa dei conti. Un’altra volta, invece, è stato ucciso un mio ex compagno che aveva smesso con il calcio perché era entrato nel circolo vizioso della droga.
Il primo anno al Napoli è stato davvero bello, avevamo una grande Primavera. Giocammo con la Juventus la finale di Coppa Italia. Con Benitez ho debuttato, da giovane ho vissuto Champions e Youth League, esperienze stupende. Aspettavo poi la chiamata del Napoli e l’occasione è arrivata. Sarri? Ha lavorato, mi ha insegnato a difendre: il riferimento deve essere la palla, non l’attaccante. Un difensore deve muoversi dietro la sfera, è una tattica difficile da imparare. Sarri è un allenatore molto esigente, i quattro della difesa devono muoversi in maniera sincronizzata. Da lui ho imparato davvero tanto”.
Articolo modificato 27 Lug 2017 - 16:20