NAPOLI AUDI CUP/ Va un po’ come la vita, che a volte ti sgambetta ed altre volte, invece, è più magnanima. Va un po’ come il proverbiale bicchiere, quello pieno per una metà e vuoto per l’altra, che a volte neppure riesci a raccapezzarti. E sì, puoi provare a raccogliere i frutti più dolci, a trovare il meglio. Oppure puoi rimuginare sul marciume. Tutto sta nel modo di interpretare le cose. Nel modo di vedere e valutare la vita.
Mezzo vuoto, mezzo pieno. Il bicchiere dell’Audi Cup vissuta dal Napoli è stato passato in rassegna ed esaminato più di una volta. C’è chi ne è soddisfatto e ha provato ad assaporare ogni sorsata, c’è chi – invece – ha rovesciato il bicchiere e se n’è lamentato. Talvolta però accontentarsi è una virtù, specie quando si ha la possibilità di farlo.
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NAPOLI AUDI CUP, GLI AZZURRI ESCONO A TESTA ALTA
Cosa c’è di buono nei 180 minuti di Napoli all’Audi Cup? Tanto. Più di quanto i risultati non abbiano voluto ammettere. Più di quanto numeri e statistiche non dicano. Perché l’occhio vuole la sua parte e quell’occhio è rimasto a tratti estasiato dal Napoli di Sarri. Ma non esageriamo e – soprattutto – muniamoci di molta cautela. Magari riavvolgendo il nastro, tornando indietro di 48 ore.
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Il Napoli esce dall’Audi Cup con le consapevolezze di sempre e qualcheduna che s’è aggiunta in corso d’opera: il bel gioco, che ha messo 65 minuti alle corde l’Atletico Madrid. Questa squadra, al netto di tutti gli errori e le contraddizioni, può sedersi al banchetto dei più grandi. Sì, il bel gioco. E una solidità difensiva che s’è ritrovata nella gara con il Bayern: Maksimovic e Koulibaly rubano applausi, Chiriches conferma le buone sensazioni date nelle precedenti uscite. E poi Callejon, che è un cannibale, e Luigi Sepe, piacevole novità nei 45 minuti dell’Allianz.
Sensazioni di positività individuali e collettive. Al netto del terzo posto maturato (2-1 subito dall’Atleti nella prima uscita, 2-0 inflitto al Bayern nella seconda), ininfluente in termini pratici, qualcosa per cui sorridere c’è. Sì, il Napoli ha superato l’atmosfera europea, il test dell’Audi Cup.
NAPOLI AUDI CUP, AL PRELIMINARE SERVE DI PIÙ
Però tra poco meno di due settimane si fa sul serio e no, lì non ci sarà più l’occasione di tirare bilanci o accontentarsi o ancora guardare il bicchiere mezzo pieno. Sarà un dentro e fuori che deciderà una stagione. E per questo, per quanto i sorrisi post-Audi Cup siano meritati, occorrerà fare di più. La rimonta subita con l’Atletico è un campanello d’allarme: due goal esteticamente orrendi hanno portato in trionfo Simeone, uno scaturito da una disattenzione di massa su una palla inattiva.
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Qualche scricchiolio insomma c’è. Tra due settimane e poco meno il Napoli dovrà limare le disattenzioni, i cali di concentrazione e quelli di intensità nei momenti chiave della partita. Torres-Vietto è un campanello d’allarme netto: occorrerà fare di più, lì dietro. E le diverse palle goal sciupate nella seconda gara andranno sostituite da un cinismo da fame di risultati. Non è una missione impossibile, anzi. Ma il tempo scorre. Mancano dodici giorni e due amichevoli.
Vittorio Perrone
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