Mino Raiola, agente che preso potrebbe prendere la procura anche di Lorenzo Insigne, ha parlato ai microfoni di Radio Crc. Ecco le sue dichiarazioni:
“Spagna-Italia? Non credo che abbiamo meno campioni della Spagna, ma se poi li facciamo giocare a pallavolo è certo che sono più scarsi della Spagna. Isco e Asensio non sono più forti di Insigne e di Verratti, ma hanno giocato in un sistema di gioco migliore del nostro, è stata sbagliata tutta la tattica. Ho visto l’intervista di Ventura, ma se non vuole cambiare nulla durante la partita può anche andare in tribuna o restare a casa, è stata ridicola la tattica adottata contro la Spagna. L’allenatore deve capire quando continuare su una strada o cambiarla. Il calcio moderno è quello della Spagna e della Germania dove anche i centrocampisti offensivi si inseriscono tra gli spazi. Non mi parlate della qualità della Spagna perché Insigne e Verratti non sono meno forti di Isco e Asensio. Le critiche ad Insigne e la numero 10? Andassero a quel Paese. Se la indossa è perché lo merita. La numero 10 non è una maglia diversa dalla 9 o dalla 8, il 10 è solo un numero. Lo stesso Isco che lo abbiamo tanto esaltato, non aveva la numero 10, ha solo fatto bene in un concetto, quello della Spagna. Il presidente Tavecchio quasi si addormentava in tribuna durante la partita. Gli italiani mascherano le cose. Insigne nel Napoli ogni settimana, anche contro il Real Madrid dove gioca Isco, ha fatto vedere le sue qualità quindi, se viene messo in Nazionale e non gioca come nel Napoli, la colpa non è del giocatore. L’allenatore deve adeguarsi e se davanti ha la Spagna si può anche giocare in modo moderno. Bisogna cambiare la mentalità e tutta questa polemica la trovo ridicola.
La Juventus ad oggi è campione d’Italia per cui resta la squadra da battere. Ma questo è un campionato nuovo ed è vero che la Juve è ancora una grande squadra, ma anche il Napoli lo è. Credo che anche la Roma possa sorprendere quest’anno”
Sull’aver offerto Insigne al Barcellona: “No, il presidente De Laurentiis capisce una cosa per un’altra. Un giorno farò un cartone animato per fargli capire bene le cose”.
Su Hamsik: “Se vuole tenerlo fin dopo la carriera gli può far aprire i cinema in Slovacchia o portarselo in barca”.
Sul rapporto con De Laurentiis: “Non c’è nessun rapporto con il presidente De Laurentiis, ci scriviamo le lettere. Io rispetto tutto quello che lui ha fatto a Napoli, poi spesso si esprime in modo strano ma lo faccio anche io quindi non c’è nulla di male”.
Sul valore di Insigne in confronto ai prezzi pagati per Dembelè e Neymar: “Il Barcellona è andato in panico, si vede. Il valore di mercato è dato da chi se lo compra. Neymar ha fatto scuotere la testa a tutti ma li è diverso perché è stato comprato da un paese. Credo che sia difficile dire che bisogna passare sul cadavere di De Laurentiis per mandare via Insigne. Se Hamsik vuole rimanere a Napoli fin che muore, va bene. Bisogna rispettare il volere di tutti”.
Su Sarri: “Spero per lui che sia l’ultimo anno a Napoli, sennò come lo sopporta De Laurentiis. Vincere e perdere è questione di dettagli e fortuna, è difficile vincere in città come Napoli e Roma anche per via dell’ambiente”.