Il giornalista Italo Cucci parla delle tre capoliste della Serie A ed elogia, in particolare il Napoli nel suo editoriale pubblicato da ‘Il Roma‘:
“Il Napoli è sulla via della perfezione. Il Bologna gli presenta il conto per il 7-1 d’antan, scegliendo un’opposizione mobile, un contropiede aggressivo ed i migliori in palla. Come per esempio Verdi. La risposta degli azzurri, a parte le splendide parate di Reina, paziente e matura: qualità disciplinata e non solo esibita, narcisismo azzerato e cinismo di classe. Così il Bologna viene piegato, prima da Callejon, con rabbia. In seguito da Mertens, con lucidità, ed infine da Zielinski, nel ruolo di portafortuna. E così tornano le vecchie feste del gol. Così il Napoli ‘tiene’ Juve e Inter e s’affaccia fiducioso all’Europa. Sapete qual’è l’immagine più significativa della domenica? Bonucci nella fase finale dell’umiliante strapazzata inflitta dalla Lazio al Milan. Bonucci fermo, fulminato, accigliato, incapace di spiegarsi il disastro cui ha fattivamente partecipato rinunciando alle sue ben note qualità agonistiche. Infatti ha chiesto spiegazioni agli avversari increduli di aver messo sotto il gigante del mercato avanti gli occhi di un controllore cinese dall’aria minacciosa. Le chieda a Montella le spiegazioni: magari anche a Donnarumma, che quei quattro gol li ricorderà a vita. Chissà come ci è rimasto male Raiola.”
“Ma parliamo di calcio vero, non di questa febbre di 4-3-3 e 4-2-4 che ha preso i signori della panca, invidiosi di Sarri che con quel modulo diverte e si diverte: ha costruito una squadra che gioca a memoria, pur correndo rischi. “
“Fanno bene gli interisti a godersi il terzo successo consecutivo e non perchè i nerazzurri hanno battuto la Spal, coraggiosa ma fuori misura per l’Inter. Fanno bene perchè la Beneamata si sta svegliando dal letargo, si sta ricostruendo dalle macerie lasciate da un plutone di tecnici che fanno rimpiangere ogni giorno Mourinho, al quale Spalletti ha dedicato un peana ruffiano per le sue imprese memorabili e per l’insegnamento lasciato ai qualunquisti: la difesa è la prima necessità, il resto è conseguenza. L’Inter fa miracoli con Icardi, con Perisic, trattenuto a viva forza per mostrare quanto vale, con Borja Valero, che ha fatto capire che nel calcio non bastano i piedi ma anche il cervello, con un quartetto difensivo che cresce in armonia partita dopo partita. “
“Possono bastare le grandi virtù per frenare l’Armata Bianconera? Dipende da Allegri. Se il tecnico della Juve insiste nel tenere Dybala in panchina la sua squadra è pur forte, ma non irresistibile; all’ingresso della Yoya sembra un’altra, quella che meriterebbe davvero la Champions. Il rapporto Allegri-Dybala rimane un mistero da quando il giovane è arrivato a Torino. A quelli che lo paragonano a Sivori vorrei dire che, come Omar, Paulo soffre le paturnie dell’allenatore: lui fa panchina per volere di Allegri, El Cabezon ci stava per gelosia di Herrera detto “Accacchino”. Ma un giorno fuggì….”