Reina e Hysaj: punti deboli difensivi di un Napoli mancato

L’avventura europea del Napoli in Champions League è cominciata nel peggiore dei modi, con una sconfitta per 2-1 che brucia. Sulla falsa riga delle scorse partite di campionato contro Atalanta e Bologna, la squadra di Sarri ha sbagliato l’approccio alla gara, salvo trovare, almeno in quelle occasioni, il guizzo del campione che ha permesso di oliare gli ingranaggi arrugginiti facendo partire la giostra. A Kharkiv contro lo Shakhtar Donetsk, invece, non ha funzionato nulla, e nei momenti decisivi il Napoli si è fatto male da solo.

Incertezza decisiva di Reina

Il portiere spagnolo, decisivo contro il Bologna, questa volta si è reso protagonista di un errore che ha tagliato le gambe agli azzurri. Il Napoli inizia la ripresa con un piglio migliore (sebbene non sufficiente) del primo tempo e Mertens, che si sta scaldando dall’intervallo, è quasi pronto all’ingresso in campo per dare la scossa. Ma al minuto 58, un cross apparentemente innocuo dalla destra di Stepanenko viene bucato da Reina che lascia il pallone sulla testa di Ferreyra. Lo Shakhtar allunga le distanze e si fa irraggiungibile: è 2-0.

“Se solo Hysaj non avesse sbagliato l’ultimo cross…”

Come prevedibile, la scossa Mertens l’ha data, procurandosi il rigore dell’1-2 e l’arrembaggio finale del Napoli. seppur confusionario, c’è stato. Con tutti i tifosi azzurri speranzosi di una rimonta in extremis c’è spazio per l’ultima possibilità. Ismaily, come spesso accaduto in partita, si dimentica di difendere, e sulla fascia destra, la stessa dalla quale al 58′ minuto era arrivato il pallone del 2-0, Hysaj si trova libero di mettere un pallone in mezzo per la testa di Milik senza alcuna opposizione, ma il risultato è un altro errore tecnico, con un cross lunghissimo che attraversa tutta l’area e si perde nei pressi della linea laterale opposta.

Reina e Hysaj: errori che confermano il dubbio sulla loro affidabilità

Il mercato non ha portato volti nuovi in due dei ruoli in cui spesso si sono mostrate lacune. Hysaj ha mostrato anche in quest’inizio di stagione di farsi spesso saltare nell’uno contro uno e di spingere meno del suo collega a sinistra, e Reina non è proprio sinonimo di affidabilità. Allo stesso tempo Maggio, ormai 35enne, non sembra in grado di rilevare l’albanese per più di qualche partita nel ruolo di terzino destro durante la stagione, mentre tra i pali non si ha nemmeno una ferma consapevolezza dell’identità del secondo di Pepe, dato che Rafael e Sepe sembrano non rappresentare neanche idee per il futuro. Il mercato però ormai è chiuso, ed evidentemente si è ritenuto di non dover fare sforzi per quei tasselli mancanti, compensando con il gioco, un attacco solitamente devastante ed un centrocampo ora completo, che però a volte, come ieri sera, può girare a vuoto.

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