Shakhtar-Napoli, l’altra faccia della medaglia: c’è un errore che non bisogna commettere

La sconfitta dei partenopei arriva forse nel momento meno prevedibile e auspicabile. Il Napoli inciampa all’esordio in Champions, nelle quattro edizioni disputate mai gli azzurri avevano perso all’esordio. Errore assolutamente da non commettere: l’esito del match di ieri sera non deve mettere in discussione quanto fatto di buono da metà agosto.

LA GARA

Tanti i colpevoli della debacle, forse tutti. Una squadra apparsa svuotata nella mente e soprattutto nelle gambe. Già, nelle gambe… Il Napoli ha sofferto tantissimo la velocità e il ritmo degli ucraini, per via di una condizione fisica inferiore rispetto a quella degli avversari. Lo Shakhtar ha iniziato il campionato il 18 luglio e la cosa si è palesata ampiamente; i furetti che componevano la batteria di trequartisti alle spalle di Ferreyra sono apparsi spesso imprendibili per la retroguardia azzurra. Tutta la squadra è sembrata opaca e spaesata. Discutere dell’errore singolo è troppo riduttivo, è evidente come tutto l’undici in campo sia andato in sofferenza atletica.

L’ANALISI

La squadra di Maurizio Sarri paga sicuramente un inizio di impegni anticipato, per via soprattutto dei preliminari disputati col Nizza, dove il dispendio fisico e mentale è stato consistente. Gli azzurri hanno passeggiato con i francesi, e probabilmente archiviato la pratica non ricevendo dai media e dalla critica il giusto risalto. La vittoria nel doppio confronto pare sia stata a tutti gli effetti una semplice formalità, quasi qualcosa di scontato e dovuto.

Probabilmente si dimentica che dall’urna è stata pescata la squadra più difficile, testimone anche il 4-0 inflitto dai nizzardi ai campioni in carica del Monaco nell’ultimo turno di Ligue 1. All’acquisito pass per i gironi di Champions, il Napoli ha aggiunto tre vittorie nelle prime tre gare di campionato, tenendo testa al ritmo infernale scandito da Juventus e InterCome può una semplice sconfitta far discutere della bontà del mercato estivo, o addirittura delle scelte dell’allenatore per la specifica partita? E’ ovvio che una sconfitta lasci sempre l’amaro in bocca, ma il Napoli ha ancora grosse chances di passare il turno e nulla è compromesso. Un passaggio a vuoto soprattutto dopo un inizio così impegnativo, è comprensibile. La Champions è una competizione breve ma permette di ribaltare immediatamente le gerarchie di un girone. Più difficile sarebbe stato digerire un eventuale distacco da bianconeri e nerazzurri dopo sole tre giornate. Cosa sarebbe successo in questo caso?

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