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Campionato o Champions? Sarri non sceglie. E il motivo è molto semplice

Dopo la sconfitta in terra ucraina per mano dello Shakhtar Donetsk, in molti hanno avuto la sensazione che il Napoli, nella veste del suo tecnico, abbia scelto di puntare più sul campionato che sulla Champions League.

Una tesi che si basa sul modo in cui il tecnico partenopeo ha deciso di affrontare la squadra allenata da Fonseca. E, più precisamente, sulla formazione mandata in campo alla Metalist Arena. L’idea è che Sarri abbia optato per Milik in luogo di Mertens, e per Zielinski al posto di Allan, perché ritiene il belga ed il brasiliano troppo importanti e per questo da tenere a riposo in vista della partita con il Benevento; lo stesso motivo che avrebbe indotto l’allenatore a farli giocare con il Bologna e a mandarli in panchina in Champions. In poche parole l’equazione è questa: far riposare i migliori per averli pronti in campionato, che è il vero obiettivo del Napoli in questa stagione.

Una tesi che però non regge. Innanzitutto perché è ovvio, scontato, quasi banale da sottolineare, come gli azzurri non possano avere ambizioni di vittoria finale nella manifestazione europea. In questa competizione, l’obiettivo è andare oltre i gironi. Cercando magari di migliorare il piazzamento negli scontri diretti, che al momento vede il Napoli fermo, nella sua storia, agli ottavi di finale. Il discorso cambia, ovviamente, in Italia. Dove la squadra ha invece la possibilità, concreta, di poter arrivare alla vittoria finale. E quindi, se anche l’allenatore avesse fatto dei calcoli, evitando ad alcuni calciatori l’impegno europeo, rientrerebbe assolutamente nella normalità.

Il punto, però, è proprio questo: Sarri non ha scelto un bel niente. Non lo ha fatto perché sa benissimo che una decisione del genere, anche se non comunicata alla squadra, verrebbe comunque inconsciamente assorbita dai calciatori. Soprattutto, non lo ha fatto perché ritiene di poter scegliere a proprio piacimento tra le pieghe della rosa a disposizione. Milik è un titolare, non una riserva. E lo stesso può dirsi ormai di Zielinski, così come di Diawara. A Charkiv si è trattato di una serata storta, in cui è emerso un problema che si era già intravisto con Atalanta e Bologna: troppa sicurezza da parte degli azzurri, che si è trasformata in sufficienza nell’approccio alla gara. Un errore che non andrà più commesso, soprattutto in Europa, dove il livello è molto più alto rispetto al nostro campionato.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

Articolo modificato 15 Set 2017 - 17:42