Quando un giocatore stecca una o più partite, l’eco che hanno le sue prestazioni riflettono la sua grandezza. È per questo che l’inizio di stagione di Marek Hamsik, apparso così opaco e senza smalto, fa ancora più clamore. Il capitano azzurro da 10 anni a questa parte è il fulcro del Napoli e non a caso e ad un passo da rubare a Maradona lo scettro di miglior realizzatore in maglia azzurra.
L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa il punto sulla crisi di Marek e trova un precedente neanche troppo lontano: dal 17 settembre al 20 dicembre 2015, nel rimo anno di Sarri, Marek aveva avuto un calo vertiginoso delle sue prestazioni, tanto da far gridare al clamoroso. Oggi la situazione appare analoga se non peggiore, visto che non gli era mai capitato di restare a secco nelle prime 6 giornate di campionato.
Insoito sì, perché lo slovacco è il centrocampista più prolifico di tutta la Serie A, capace di andare 7 anni su 10 in doppia cifra di gol (ai quali si aggiungono gli svariati assist) e di essere addirittura il capocannoniere del Napoli per 3 anni di fila, dal 2007 al 2010, superando Lavezzi, Quagliarella, Denis e Zalayeta.
Probabilmente servirà semplicemente un po’ di riposo per recuperare da questo momento di appannamento e rivedere la luce in fondo al tunnel e ritornare ad alzare la cresta e a far gioire i suoi tifosi.