Sarà una gara certamente emozionante per Marco Baroni, allenatore del Benevento ed ex calciatore azzurro. Suo il gol scudetto segnato alla Lazio il 29 aprile 1990, all’ultima giornata di campionato, che regalò il secondo titolo agli azzurri. Il tecnico ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Gazzetta dello Sport, ecco le sue parole:
“Quel 19 aprile 1990 è il ricordo più intenso della mia carriera di calciatore. Dopo 7 minuti ho realizzato di test il gol che ci avrebbe poi permesso di battere la Lazio e di conquistare il titolo. Quel giorno ho toccato il cielo.
Sarà strano ritornare a Napoli, perché dai tifosi partenopei sono ricordato come un eroe. Certo, mi farebbe piacere se mi ricordassero per essere stato l’allenatore che ha interrotto la serie di vittorie del Napoli.
Un ricordo di Maradona? Quello che mi ha colpito è sempre stato il suo comportamento, uguale, con tutti i giocatori della rosa. Per lui non sono mai esistiti titolari e riserve, è sempre stato disponibile con tutti. Pensate, quando arrivai a Napoli persi la prima settimana di allenamenti perché restai incantato per come trattava il pallone, dalla sua classe.
Sarri? Lo stimo tanto, è uno che ha fatto la gavetta a differenza di tanti altri. Il suo è un calcio organizzato che ha portato una novità, grazie anche alla qualità di giocatori di cui dispone. Ha trovato la chiave giusta, che serve a rendere le sue idee straordinarie, che gli permette di giocare il miglior calcio in assoluto.
Cosa mi aspetto dal Derby? Stiamo lottando contro il tempo per ritrovarci dopo aver cambiato tanto. Il Benevento ha già un’identità di gioco, contro Sampdoria e Bologna ci siamo espressi con il piglio giusto di chi vuole vincere e non si accontenta. Probabilmente è normale che arrivino certe sconfitte, ma è importante non perdere l’entusiasmo che dovrà essere la chiave del nostro campionato.