Sarri: “Hamsik in ripresa, volevamo fargli calciare il rigore. Mertens in panchina in Champions? Facemmo lo stesso col Benfica, ma stavolta il risultato non ci ha dato ragione”

Nel post-gara di Napoli-Benevento, Maurizio Sarri ha parlato ai microfoni di Premium Sport.

Di seguito le sue dichiarazioni: “E’ arrivata la risposta che volevate dopo la gara di Champions? La richiesta era di un approccio diverso perché i ragazzi hanno fatto un primo tempo di grande livello e nel secondo hanno controllato senza molti problemi la partita. La risposta è quella che volevamo. Scudetto? L’obiettivo deve essere di giocare sempre come nel primo tempo. Ora pensiamo alla prossima gara e speriamo di giocarla allo stello livello. Mertens come Higuain e Levandowski? Credo sia ai loro livelli, lo confermano i numeri. E’ tra i più forti del mondo. Se la partita contro lo Shakhtar fosse rimasta in equilibrio l’ingresso di Mertens sarebbe stata un’arma importantissima. E’ la stessa cosa che abbiamo fatto l’anno scorso con il Benfica, solo che stavolta il risultato non ci ha dato ragione”.

Su Hamsik: “Mi è sembrato in ripresa, ancora deve fare strada però qualche segnale oggi l’ha dato. Il rigore avevamo pensato di farlo tirare a Marek, poi il ragazzo mi ha detto che non è al top e quindi mi è sembrato giusto sfamare un giocatore che ha fame di gol. Non vorrei che questo gruppo avesse in testa di fare meglio in campionato e non in tutte le competizioni.

Se non fosse andato via Higuain, avreste venduto Mertens? “Non penso proprio! Mertens ha avuto questo tipo di evoluzione, era un giocatore già importante anche prima perché ci ha risolto molte partite partendo dalla panchina. E’ chiaro che voleva qualcosa in più, ma non abbiamo mai pensato di cederlo. Ora poi ha cambiato ruolo, ma non è che da esterno era scarso”.

Pensa che il campionato italiano sia più difficile rispetto agli altri? “Penso che nel campionato italiano ci sono partite più dure rispetto agli altri campionati, forse quello inglese è più livellato sul nostro. Penso che il nostro sia più difficile, spesso in Coppa abbiamo incontrato squadre che davano priorità alla Champions e riposavano uno o due giorni più di noi”.