Un Napoli maturo, capace di vincere anche quando non è in grado di esprimersi al meglio. È questa la sintesi dell’inizio di stagione della squadra di Sarri, che ha registrato un ruolino record di 6 vittorie nelle prime sei partite di campionato. Uno dei fattori principali è stata la gestione della partita da parte dei partenopei: gli azzurri, infatti, hanno sempre cambiato marcia dopo l’intervallo, mostrando grande intelligenza ma soprattutto una condizione fisica superiore a quella degli avversari.
Da questo punto di vista, il preliminare di Champions League è stata una manna dal cielo per i ragazzi di Sarri. Il doppio confronto con il Nizza ha permesso di iniziare la preparazione molto prima rispetto alle altre avversarie, potendo così cominciare il campionato con tanti minuti sulle gambe in più rispetto alle squadre con cui il Napoli si è confrontato. E infatti, Mertens e compagni hanno alzato il ritmo, nella maggior parte dei match di questa stagione, a cavallo tra il 60′ e il 70′, mostrando maggiore brillantezza e lucidità rispetto agli avversari, i quali hanno palesati evidenti limiti fisici, che la banda dell’allenatore ex Empoli non può avere in questa fase di stagione.
Altro fattore fondamentale è rappresentato dalla capacità di Sarri di pescare dalla panchina. Con l‘infortunio di Milik, purtroppo, queste possibilità si affievoliranno, ma fino ad ora, a colpire sono state le prestazioni dei centrocampisti subentrati. A turno Zielinski, Allan, Diawara e Rog si sono alternati, cambiando la partita e dando verve e freschezza a una squadra che, nella maggior parte dei casi, è sembrata quasi spenta nella prima ora di gioco. Il risvolto negativo della medaglia, purtroppo, riguarda le prestazioni di Hamsik: il gioco del Napoli sembra risentire particolarmente della mancanza del suo capitano, ancora fuori forma e incapace di offrire le prestazioni sontuose a cui ha abituato il suo popolo. Ogni qualvolta Sarri lo richiama in panchina, gli azzurri alzano il ritmo e trovano la reazione che porta alla vittoria. È successo contro l’Atalanta, con il Bologna, a Ferrara e stava per accadere anche contro lo Shaktar. Urge ritrovare il capitano.
Far sfogare gli avversari nel primo tempo e poi colpire nella ripresa grazie alle super qualità dei singoli e di gioco. Sembrerebbe questa la ricetta per puntare al terzo tricolore della storia partenopea. Ovviamente, però, non è tutto oro quel che luccica. Il Napoli di Sarri ha il dovere di approcciare in modo migliore alla partita, perché non correrà sempre di più degli avversari. Già dopo la sosta, la maggior parte delle squadre avrà smaltito i carichi della preparazione e riuscirà ad avere continuità e costanza nelle proprie prestazioni fisiche per tutti i 90′. Andare in svantaggio o farsi imbrigliare per un periodo di tempo molto lungo potrebbe un pericolo maggiore, pertanto la tattica da adottare sarà quella di aggredire gli avversari fin dal primo minuto. Senza considerare, poi, la possibilità che possa esserci addirittura un calo da parte degli uomini di Sarri, magari nel lungo periodo, visto l’inizio anticipato di stagione.
Fino ad ora, dunque, abbiamo visto un Napoli lucido e oculato nell’esporre il suo gioco. È necessario, per non perdere punti che potrebbero risultare decisivi ai fini di un campionato molto combattuto, iniziare a imporsi fin dal primo minuto, in modo tale da evitare eventuali sorprese e non penare fino agli ultimi istanti di match.
Articolo modificato 26 Set 2017 - 09:20