Chissà quale sport avrebbe fatto se non avesse incontrato il calcio. Probabilmente qualcosa legato alla resistenza e alla corsa, qualcosa capace di esaltare le doti dello straordinario atleta che è. Ma forse, con un po’ di allenamento avrebbe potuto farli tutti.
Sì perché Callejon rappresenta il giocatore che incarna la perfezione tattica, l’applicazione prima che la tecnica (che non manca tra l’altro), la testa prima che le gambe. Quando sul 2-0, con un Feyenoord mai pericoloso, lo si vede rincorrere dopo un’ora di gioco prima Haps, poi Tapia ed infine i due interni di centrocampo, senza recuperare palla ma facilitando il recupero di Allan, c’è da scommettere che a Sarri sarà scesa una lacrimuccia.
Callejon è il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere, e non per fare retorica, ma perché è il perfetto soldatino agli ordini del suo mister, quello che non sbuffa mai dopo un taglio non seguito dai suoi compagni, ma anzi torna indietro e lo rifà altre 10 volte finché non viene premiato. Probabilmente non inventa la giocata, a quello ci pensano i compagni, lui semplicemente si muove lungo le linee immaginarie tracciate da Sarri, come una locomotiva sui suoi binari.
FEYENOORD INERME, CALLEJON FA 68
Quello visto con il Feyenoord (che è soltanto il microcosmo di una stagione iniziata a ritmi pazzeschi) è sembrato essere un giocatore finalmente giunto alla più completa maturazione, a cui si può chiedere veramente tutto, anche eventualmente di fare la prima punta. L’inizio della gara è un inno a Stachanov, con raddoppi continui e fascia puntualmente arata.
Dopo 30′ arriva con un secondo di ritardo sul consueto taglio di Insigne, che quasi non capisce come non abbia funzionato per una volta la loro sintonia. 12 minuti dopo Jones è ancora più rapido di lui su un lancio di Mertens: qualche altro giocatore si abbatterebbe, non Callejon. Passano i minuti ma la musica è sempre la stessa, con il Napoli che recupera palla sulla trequarti e imbecca gli attaccanti. Al 49′ recupera Ghoulam e segna Mertens, al 70′ recupera Callejon e segna … Callejon! Di mezzo un passaggio comunque illuminante del folletto belga, ma quello dello spagnolo è finalmente un inno alla gioia, con tanto di cuore nell’esultanza.
Con quello agli olandesi sono 4 i gol consecutivi, 5 nelle ultime 6, ben 68 in maglia azzurra. Ma questo è l’ultima delle cose che rendono grande Callejon, anche perché sempre più spesso sono gli altri a prendersi la copertina. Lui pressa, recupera, taglia, segna e poi ricomincia da capo, come da manuale del calciatore bionico, come da Callejon!
Davide Limatola